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Ci sono anche le sanzioni più simboliche che di reali efficacia e tra queste rientra l’ultima annunciata oggi dal presidente Usa Joe Biden. Gli Stati Uniti imporranno il divieto di import da Mosca di bevande alcoliche, pesce e diamanti. Tolta l’ultima voce, la messa al bando riguarda principalmente caviale e vodka vale a dire le eccellenze del lusso targato Russia conosciute nel mondo ma che nella bilancia commerciale tra i due Paesi non figurano certo ai primissimi posti.
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Nelle tabelle che documentano le esportazioni russe le uova di storione non compaiono ai primi posti. Nel 2021 il 53% dell’export era infatti rappresentato dagli idrocarburi, seguito dai metalli (11%), dai prodotti chimici (7,6%, principalmente fertilizzanti per agricoltura) e quindi i prodotti alimentari (7%).
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Questa quota era costituita però principalmente da cereali mentre alla voce delle esportazioni di pesce (in cui è compreso il caviale) veniva registrato un calo del 16% rispetto all’anno precedente.
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L’«oro» del Mar Caspio e del Volga, peraltro, aveva subito alti e bassi negli ultimi decenni: Mosca aveva bloccato l’esportazione di caviale nel 2002 per poi riammetterla nel 2011.
Paradossalmente a beneficiare dello «sgarbo» di Biden a Putin potrebbe essere l’Italia: dagli anni ‘90 del secolo scorso si è infatti sviluppato un polo di itticoltura e produzione in provincia di Brescia che è progressivamente cresciuto fino a collocare l’Italia tra i principali esportatori mondiali di questo prodotto alimentare di lusso.
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