Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per “La Stampa”
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L'intelligenza artificiale ha potenzialità enormi, può migliorare le vite, ma pone anche dei rischi per le libertà civili. Per questo i colossi hi tech hanno delle responsabilità etiche, morali e legali nel garantire la sicurezza dei prodotti generati da IA e servono delle direttive chiare da rispettare, magari incapsulate in una legge votata dal Congresso. Al termine dell'incontro di circa due ore svoltosi ieri alla Casa Bianca con i leader del mondo dell'industria tecnologica, la vicepresidente Kamala Harris – che ha presieduto l'incontro – ha così sintetizzato la visione dell'Amministrazione.
Al meeting ha fatto a un certo punto capolino anche il presidente Biden, cosa non rara quando si tratta di questioni sensibili, e ha ribadito rischi e benefici dell'innovazione.
intelligenza artificiale 7
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Nel 2023 la competizione fra i maggiori player si è fatta ancora più intensa e a Washington ha preso piede l'idea che la rincorsa al profitto e a superare rapidamente le frontiere della ricerca possa avere degli effetti negativi sulla democrazia, la privacy e i diritti delle persone.
Così nei giorni scorsi, l'Amministrazione ha deciso di convocare una riunione con i boss di Google, Sundar Pichai, Microsoft, Satya Nadella, Open Ai Sam Altam e Anthropic guidata dall'italo-americano Dario Amodei. Con loro attorno al tavolo oltre a Kamala Harris c'erano Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jeff Zients, capo dello staff di Biden, Gina Raimondo, segretaria al Commercio e altri alti funzionari. Un incontro quindi al massimo livello cui l'arrivo di Biden ha dato ulteriore spinta.
Sundar Pichai ad di Alphabet
La Casa Bianca sta cercando di sviluppare un approccio comprensivo e coerente al tema che ha subito un ulteriore segno di urgenza nelle ore seguenti l'annuncio della ricandidatura di Biden alla Casa Bianca quando i repubblicani hanno risposto rapidamente con un breve video – generato interamente con AI – ai contenuti del messaggio di Biden.
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Una rapidità che ha destato non pochi timori. Lo ha sottolineato in un report anche Darrell M. West studioso della Brookings Institution sottolineando come l'intelligenza artificiale accorcerà i tempi di risposta, di mediazione, di riflessione e sarà in grado di generare risposte immediate senza doversi basare su chissà quali analisi approfondite di consulenti.
«La IA democratizzerà anche la disinformazione portando strumenti sofisticati nelle mani di chiunque voglia promuovere le idee di qualunque candidato». E con il 2024 e la sfida – possibile e sin probabile – fra Biden e Trump fornirà un terreno di sperimentazione.
SAM ALTMAN - CEO OPEN AI
[…] Washington ha introdotto già dall'autunno alcuni paletti per regolarne lo sviluppo. Sono state diramate direttive per una sorta di Carta dei diritti della IA; quindi, è stata elaborata una struttura di Risk Management e le varie agenzie federali hanno maggior potere per tutelare le persone e valutare le azioni delle società hi tech.
Ieri è stato annunciato l'investimento di ulteriori 140 milioni di dollari per sette nuovi centri nell'ambito del National AI Research Institute. Ad ora sono 18 i laboratori negli States. Verranno rafforzate le disposizioni per le agenzie federali nella gestione degli strumenti dell'AI e verrà rafforzato lo scambio di conoscenze fra governo e compagnie private nello sviluppo affidabile degli strumenti dell'intelligenza artificiale.
satya nadella di microsoft donald trump vs joe biden immagine creata con midjourney 2