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FLASH! – EUROPA VAFFANCULO! SONO PASSATI BEN 7 MESI DAL SUO INSEDIAMENTO ALLA CASA BIANCA E JOE BIDEN ANCORA NON HA DESIGNATO L’AMBASCIATORE AMERICANO IN ITALIA; A VILLA TAVERNA C’È THOMAS SMITHAM, INCARICATO D’AFFARI AD INTERIM - DAOGPISA DEL 7 SETTEMBRE 2021
L'AMBASCIATORE CHE NON C'È DA PIÙ DI UN ANNO
Franco Venturini per il “Corriere della Sera”
thomas smitham
Un antico adagio dice che l'ambasciatore diventa importante soprattutto quando non c'è. Battuta ingenerosa, ma non completamente priva di fondamento. In particolare quando si tratta dell'ambasciatore di una grande potenza alleata (nel nostro caso gli Stati Uniti), e quando l'assenza dura troppo a lungo. Orbene, l'ambasciata Usa presso lo Stato italiano è affidata a un incaricato d'affari dal 4 gennaio del 2021, cioè da più di un anno.
luigi di maio antony blinken
Il diplomatico che la regge si chiama Thomas D. Smitham, svolge benissimo il suo compito ed è «di carriera», come dire un professionista della diplomazia che ha fatto le sue prove, mentre il futuribile ambasciatore o ambasciatrice, secondo l'usanza Usa per le sedi più importanti o gradevoli, dovrebbe essere un «politico» legato al presidente in carica. Le malelingue, proprio per questo, dicono che stiamo meglio come stiamo oggi.
thomas smitham
Ma la questione non è così semplice, perché la prolungata assenza di un ambasciatore può innescare sospetti di scarsa considerazione, oppure interrogativi sui motivi che possono aver provocato la vacatio . Non è certo questo il caso dei rapporti Italia-Usa, perché Mattarella e Draghi sono sempre stati in contatto diretto (e positivo) con la Casa Bianca, e Biden se ne è spesso compiaciuto.
Eppure la Farnesina sperava di avere un ambasciatore Usa al massimo per il G-20 di fine ottobre, invece niente. E poi, come non osservare che gli ambasciatori Usa sono regolarmente in sede in Francia, in Germania, presso la Ue, presso la Santa Sede, alla Nato, in Spagna, e presso il Quirinale no?
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Non è il caso di drammatizzare, anche perché il Regno Unito è nella nostra stessa condizione (ma lì c'è almeno un nome, in attesa di ratifica) . E tuttavia, per non creare equivoci in una fase di grandi tensioni internazionali, crediamo che a Washington sia giunto il momento di fare una scelta. Prima che il futuro ambasciatore diventi troppo importante .
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