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kamala harris joe biden antony blinken
Afghanistan, l’affare si ingrossa caoticamente e avrà conseguenze inenarrabili. Ovviamente chi rischia di prenderlo in quel posto è l’Europa, visto che per i profughi afghani gli Stati Uniti sono logisticamente irraggiungibili. Da qui l’attivismo di Mario Draghi, in qualità di presidente di turno, per mettere su un G20 straordinario a settembre.
mario draghi e joe biden 4
Ma convincere quel rincojonito di Biden che per la crisi afghana è necessario coinvolgere Cina, Russia, Turchia e Arabia Saudita non per niente facile. Anzi, Banana Joe per partecipare alla riunione dei leader del mondo vuole, prima di tutto, dal G7 in corso compattezza a favore della linea Usa.
Secondo: non soddisfatto, Biden pretende da Draghi di sapere in anticipo quale sarà la posizione di Russia e Cina, e dove vogliono andare a parare. Con Putin, che teme la diaspora afghana, Mariopio ha già parlato (aggiungere che il 28 agosto arriverà a Roma il ministro degli esteri russo Lavrov).
putin xi rohani
Domani Draghi avrà il colloquio (telefonico) più arduo, quello con Xi Jinping. E’ ovvio che il presidente cinese in cambio di una eventuale partecipazione al G20 e ‘’appoggio’’ alla risoluzione degli stati occidentali vorrà una contropartita, dal 5G ai rapporti commerciali.
Altra rogna: Draghi auspica un G20 in presenza dei leader, Biden no, lo vuole virtuale perché gli permetterebbe di svicolare eventuali ostacoli, impossibili da scantonare in un faccia a faccia.
ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 3
Non è finita: il premier italiano parla continuamente con Ursula von der Leyen che ha una brutta gatta da pelare: la sua iniziativa di aprire un corridoio umanitario per i profughi afghani è stata già bocciata da Austria, Ungheria e Slovenia. Come risposta la presidente della Commissione europea ha in testa di andare a maggioranza anziché all’unanimità.
caos all aeroporto di kabul
Ancora. Di qualche ora fa è la dura decisione dei talebani di chiudere l’accesso dell’aeroporto di Kabul ai cittadini afghani, l’unico scalo da cui partono i voli internazionali: che succederà ora ai collaboratori afghani degli Usa, della Nato e delle organizzazioni straniere?
Aggiungere che in casa Biden è in mezzo a un conflitto tra il Pentagono che conferma il ritiro delle forze Usa entro il 31 agosto (ma al massimo riusciranno a imbarcare l’80%) e il segretario di Stato Anthony Blinken che è contrario. Sa bene che gli Stati Uniti rischiano di lasciare in mezzo a una strada i loro alleati occidentali, tutti localizzati sul territorio afghano ben lontani dall’aeroporto di Kabul.
afghanistan evacuazione di cittadini afghani all aeroporto di kabul 2
E Biden potrebbe perdere l’appoggio degli europei, già imbufaliti per non essere stati messi in tempo al corrente della decisione del ritiro. Tant’è che i tedeschi stanno negoziando con i talebani per rimpatriare le proprie truppe.
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