ANTONY BLINKEN - BENJAMIN NETANYAHU
BLINKEN: HAMAS UNICO OSTACOLO PER CESSATE IL FUOCO A GAZA
(ANSA-AFP) - WASHINGTON, 04 MAG - "Hamas è l'unico ostacolo al cessate il fuoco a Gaza": lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, mentre i militanti si preparano a inviare una delegazione al Cairo per i colloqui. "Aspettiamo di vedere se, in effetti, accetteranno un sì per una risposta al cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi", ha sottolineato Blinken. "La realtà in questo momento - ha concluso - è che l'unica cosa che si frappone tra il popolo di Gaza e un cessate il fuoco è Hamas".
il video di hamas con gli ostaggi keith siegal e omri miran 1
BLINKEN: DA ATTACCO ISRAELIANO A RAFAH DANNI INACCETTABILI
(ANSA-AFP) - WASHINGTON, 04 MAG - "Un attacco israeliano a Rafah, la città nel sud della Striscia di Gaza dove sono ammassati più di un milione di palestinesi sfollati a causa della guerra, causerebbe danni "oltre l'accettabile", ha avvertito il Segretario di Stato americano Antony Blinken. Secondo Blinken, Israele non ha presentato alcun piano per proteggere i civili durante questo possibile attacco. "In assenza di un tale piano, non possiamo sostenere un'operazione militare su larga scala a Rafah, perché il danno che causerebbe sarebbe oltre ciò che è accettabile", ha detto durante il Forum del McCain Institute a Sedona, in Arizona.
foto ostaggi in mano ad hamas
ISRAELE SFERRA UN ATTACCO NELLA STRISCIA DI GAZA
(ANSA) - ROMA, 04 MAG - Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno sferrato un attacco sulla parte centrale della Striscia di Gaza. Lo riferisce Al Mayadeen. Secondo il canale televisivo, alcune persone sono rimaste ferite in seguito all'attacco a Nuseirat.
ULTIMATUM A HAMAS “UNA SETTIMANA PER DIRE SÌ ALL’INTESA POI ATTACCHIAMO”
Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”
antony blinken benjamin netanyahu
La delegazione di Hamas con in tasca la risposta del suo leader, Yahya Sinwar, è attesa oggi al Cairo, dove ieri è arrivato il capo della Cia William Burns. Dopo una settimana di tira e molla, il verdetto sulla bozza di accordo per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi è dietro l’angolo, ma non vuol dire che oggi sapremo: secondo fonti egiziane citate dal Wall Street Journal , Israele ha dato un ultimatum di una settimana a Hamas per firmare l’accordo. In caso contrario darà il via libera all’attacco a Rafah, con le sue drammatiche conseguenze.
Yahya Sinwar in fuga nei tunnel di hamas 2
Il ritorno dei mediatori palestinesi al Cairo dopo aver discusso con il loro leader è un passo avanti, ma è probabilmente un tassello interlocutorio di un negoziato difficile, in cui il tempo che scorre gioca a favore di Hamas: lo usa per tentare di limare la proposta verso condizioni più vantaggiose che gli consentano di mantenere il controllo della Striscia, e se non si trovasse l’accordo avrebbe comunque ottenuto qualche giorno in più per prepararsi all’attacco.
Yahya Sinwar in fuga nei tunnel di hamas 3
Israele, invece, ha solo da perdere: la proposta dilania il Paese tra chi vorrebbe subito riportare a casa gli ostaggi a qualunque costo; e chi pensa sia arrivato il momento di una resa dei conti finale con Hamas, e pretende si dia subito l’ordine di attacco a Rafah. L’ultimo sondaggio pubblicato da Maariv (54% per l’accordo, 38% per l’attacco) fotografa la polarizzazione estrema della società. […] Il nodo principale da risolvere è che Hamas non intende giocarsi la carta degli ostaggi senza garanzie sul rispetto del cessate il fuoco.
Per questo chiede agli americani di esserne garanti, ma Israele non vuole firmare un impegno a non sconfiggere Hamas militarmente. Il mondo preme per arrivare a un accordo, ma Israele frena: «Anche se i mediatori finora hanno parlato in termini ottimistici, non abbiamo sentito che Hamas abbia cambiato le sue posizioni estreme», dicono alti funzionari.
blinken netanyahu
I piani di attacco per Rafah sono pronti da giorni, e le forze armate israeliane hanno notificato alla Casa Bianca e alle Ong umanitarie che è pronto anche un piano di evacuazione dei civili da Rafah: prima di un attacco li trasferirebbero ad al-Mawasi, un lembo di terra nel Sud della Striscia. Washington minimizza, «non abbiamo visto nessun piano specifico». Ma spostare un milione e mezzo di esseri umani resta comunque una catastrofe annunciata […] Il pressing internazionale, intanto, è incessante. Per convincere Israele a non fare passi indietro sull’accordo […]
truppe israeliane al confine con la striscia di gaza
Gli Usa e i Sauditi tentano Israele con un accordo di sicurezza più ampio che non può però prescindere dal cessate il fuoco a Gaza. E intanto anche Israele e Hezbollah sarebbero vicini a un patto ricalcato sulla risoluzione Onu che pose fine alla guerra nel 2006: un accordo mediato dagli Usa, secondo il Canale 12 israeliano. Ma la precondizione, anche qui, è la calma nella Striscia.