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    TUTTI BRAVI A FARE TV COL SEDERE DEGLI ALTRI - CHI HA INVENTATO "BLOB", MARCO GIUSTI O ENRICO GHEZZI? NOOOO, L'IDEA È DI ANGELO GUGLIELMI, ANZI DEL PUPO: "MIO FIGLIO LEGGEVA SUL ‘’MANIFESTO’’ IL MATTINALE, UNA MISCELLANEA DI TITOLI ED EDITORIALI DI ALTRI QUOTIDIANI. PERCHÉ NON FAI QUESTA RUBRICA IN TV?, MI DISSE” – DI CERTO, TRA TANTI PADRI, L’UNICA “MADRE” CERTA E’ GIUSTI CHE HA DATO VITA A “BLOB” OGNI SERA E CHE OGGI NON VIENE NEMMENO INVITATO PER LA CELEBRAZIONE DEL 30ENNALE


     
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    Camilla Tagliabue per il “Fatto quotidiano”

     

    MARCO GIUSTI ENRICO GHEZZI BLOB MARCO GIUSTI ENRICO GHEZZI BLOB

    Butta là il sibillino enrico ghezzi (iniziali minuscole d' ordinanza, ndr) alla conferenza stampa per i trent' anni di Blob: "Il tempo è finito: la scomparsa del tempo permette allo spazio di manifestarsi". Boh. Il cortocircuito spazio-temporale non è chiarissimo, ma Wikipedia viene in aiuto, pubblicando giorni prima delle celebrazioni ufficiali il seguente testo: "Per il trentennale di Blob, nel 2019, la Rai ha trasmesso, domenica 14 aprile, una puntata speciale". Capita anche questo, parlando di Blob: che il futuro diventi passato, che a Bin Laden sorridano i monti, come a Heidi, e che la colite delle sciure del mercato rimandi al salutismo di Hitler in quota.

    BLOB-TV BLOB-TV ENRICO GHEZZI ENRICO GHEZZI

     

    Tutto si tiene, alto e basso, sonno e veglia, tragedia e commedia, e tutto scorre in Blob, una metamorfosi - ovidiana o kafkiana che sia -, un gioco, un cortocircuito permanente, cristallizzatosi in paradigma televisivo, ma ormai anche in "modo di dire e di essere".

    Angelo Guglielmi Angelo Guglielmi

    Andato in onda per la prima volta il 17 aprile del 1989 - stesso anno in cui cadevano muri e nascevano altri sovversivi come i Simpson -, Blob festeggia i suoi primi 30 anni di vita e le sue oltre 9.268 puntate. La Rai sta per dedicargli cinque appuntamenti speciali: la seconda serata di domani - come anticipato da Wikipedia - sarà interamente spesa per il programma; mercoledì, giorno dell' anniversario, dieci clip invaderanno il palinsesto di Rai 3; giovedì ci sarà un focus sulle video-strisce politiche; Fuori Orario renderà un omaggio in sei serate e in estate è prevista, infine, una lunga maratona di incursioni.

     

    BLOB BLOB

    Com' è noto, il nome della trasmissione è mutuato da un film horror fantascientifico del 1958 - The Blob (Fluido mortale) -, mentre l' idea è di Angelo Guglielmi, allora direttore di Rai 3, e di ghezzi, Marco Giusti et al.: proprio ieri su Dagospia è andata in scena una piccola polemica sulla paternità, del nome almeno, attribuita a Giusti, "cancellato vergognosamente non solo dai titoli ma anche dalla celebrazione del trentennale". Va detto, però, che il critico è stato più volte menzionato e ringraziato in conferenza stampa, nonostante lui e ghezzi non si parlino da anni.

     

    MARCO GIUSTI MARCO GIUSTI

    Sul parto del programma, poi, Guglielmi ha raccontato un altro aneddoto ancora: "Mio figlio leggeva sul manifesto il Mattinale, una miscellanea di titoli ed editoriali di altri quotidiani. Perché non fai questa rubrica in tv?, mi disse, e così lanciai la sfida a ghezzi, che entro 30 giorni mi presentò il progetto, invero molto diverso dallo spunto originario. Così la televisione ha prodotto il suo mito: si chiama Blob, ed è un dio - come tutti gli dèi - punitivo, che sfida l' uomo con le sue cattiverie. Blob non ci lascia mai in pace: ci sfotte, ci prende per il sedere, ma ha la furbizia e la malizia di farci sorridere, come una barzelletta intelligente. È divertente e severissimo: è la tv che oltraggia la tv".

     

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    Metatelevisione, surrealismo, dadaismo, situazionismo, patafisica, pirateria visionaria le etichette si sprecano e, comunque, scivolano addosso allo sgusciante e proteiforme programma, afono, ibrido e fatto della stessa sostanza dei sogni, in un montaggio vertiginoso e mostruoso che mixa il crollo delle Torri gemelle e gli stacchetti trash, la cucina e l' aborto, Piazza Tienanmen e Benigni, il dramma e la farsa, il pop e la catastrofe "Ah, se si potesse diventare un pellerossa", ghezzi legge Kafka, e più che spiegare cos' è o cosa non è Blob, spariglia ulteriormente le carte: "È un' immagine: dura pochissimo, ma mostra un mondo. Il codice è lo spazio, non il tempo. Capire l' immagine è capire che non c' è nulla da capire.

     

    BLOB BLOB

    Blob ha il pregio di essere un antidoto a se stessi, un gioco", mentre altre volte aveva definito la "sua" creatura "un sasso nelle mutande della Rai; un catastrionfo; un territorio senza qualità".

     

    Per il direttore di Rai3 Stefano Coletta "Blob è una creatura psicotica, va oltre l' onirico e ha un meccanismo produttivo anarchico (la squadra attuale è di 18 autori, compreso ghezzi, un produttore esecutivo, un responsabile di progetto e due montatori, ndr).

    matteo renzi da blob matteo renzi da blob

    Dall' approccio cinefilo degli inizi si è contaminato in questi anni con la rete: Blob è una icona, un pezzo di storia della televisione italiana, una perla da difendere contro tutto e tutti perché, per un direttore, sono anche beghe". Il caso più eclatante risale al 2002, pochi mesi dopo il tristemente famoso "Editto bulgaro": allora si gridò alla censura (di Saccà, ai tempi dg Rai) per un Blob monografico su Berlusconi.

     

    pesce blob pesce blob

    Negli anni, poi, in tanti protestarono, litigarono o negarono i diritti di immagine, da Adriano Celentano a Nanni Moretti a papa Wojtyla. Il dio capriccioso è sempre andato di traverso. Anche ai pontefici.

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