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    “AL MONDIALE TUTTO HA FUNZIONATO E LA GENTE È ARRIVATA. DOHA SI È RIVELATA UNA CITTÀ APERTA"  – EMANUELA AUDISIO PROMUOVE L'ORGANIZZAZIONE DEL QATAR: "IL DIVIETO DI BERE ALCOLICI IN STRADA CHE TANTO HA DATO FASTIDIO HA PRODOTTO NOTTI PACIFICHE. SI È PARLATO DI UN MONDO ARABO CHE OSCURA LE DONNE E DI SPORTWASHING MA IL PROGRESSISTA OCCIDENTE HA PORTATO AL MONDIALE UN CALCIO DOVE LE DONNE NON ESISTONO. SOLO UN'ARBITRA E' SCESA IN CAMPO” – “IL QATAR VORREBBE LE OLIMPIADI DEL 2036, L'ARABIA SAUDITA I MONDIALI DEL 2030 E HA GIÀ OTTENUTO I GIOCHI INVERNALI ASIATICI DEL 2029..."


     
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    Estratto dell'articolo di Emanuela Audisio per “la Repubblica”

     

    EMANUELA AUDISIO EMANUELA AUDISIO

     […] Le ultime cartoline dal primo mondiale arabo d'inverno dicono che è stato molto simile a un'Olimpiade. Tutti insieme appassionatamente in una sola città. Quasi a chilometro zero. Non era mai successo, né ricapiterà, nel 2026 se lo divideranno tre nazioni con fusi, monete diverse e lunghe distanze (Canada-Messico-Usa). 

     

    Era facile organizzarlo? Sì. Ma bisogna dire che tutto ha funzionato e che la gente è arrivata: gli stadi, tranne uno, erano raggiungibili con metropolitane veloci e moderne […], i tantissimi volontari […] hanno dato informazioni giuste e il divieto di bere alcolici in strada che tanto ha dato fastidio alla fine ha prodotto notti pacifiche e per la prima volta nella storia nessun tifoso inglese arrestato (non è una barzelletta).

     

    […] Invece in Sudafrica 2010 c'erano state aggressioni e furti come in Brasile 2014. […] Le notti post-partita sono stati piacevoli, anche per il buon clima (meteo) e perché Doha anche all'alba si è rivelata una città aperta. […]

     

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    Si è protestato molto all'inizio, ma ora che il mondiale si chiude non varrebbe la pena di chiedere e di informarsi su che fine hanno fatto i giocatori iraniani che hanno rifiutato di cantare l'inno e sulla sorte dell'ex calciatore Amir Nasr-Azadani, condannato a morte? O certi diritti non meritano i supplementari? Si è parlato di un mondo arabo che oscura le donne, vero, ma all'università il numero delle studentesse è il doppio di quello degli uomini, e la quota femminile lavorativa è del 37%. 

     

    Vero che la nazionale femminile di calcio, nata nel 2009, quando il Qatar preparava la sua candidatura e bisognava presentarsi al mondo con un po' di rispettabilità, ha giocato l'ultimo incontro nel 2014, e da otto anni è scomparsa, nemmeno all'Aspire Academy (centro sportivo più importante) c'è un programma per le donne. 

     

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    Anche per questo si parla di sportwashing […] Ma vero anche che il progressista Occidente ha portato al mondiale un calcio dove le donne non esistono: solo un'arbitra è scesa in campo, e tra le 32 squadre solo Spagna e Croazia hanno due team-manager (Navas e Olivari). […]

     

    Il Qatar vorrebbe le Olimpiadi del 2036, l'Arabia Saudita i mondiali del 2030 e ha già ottenuto i Giochi invernali asiatici del 2029, a Neom. […]Certo, costerà. 500 miliardi di dollari. Altro che lavaggio, qui siamo al programma centrifuga. In attesa della fusione nucleare, buona domenica. E shukran.

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