Estratto di “La filosofia della canzone moderna”, di Bob Dylan (ed. Feltrinelli), pubblicato da “La Stampa”
the philosophy of modern song bob dylan
Il canto del lupo solitario, dell'estraneo, dell'alieno, dello straniero e del nottambulo che cerca di cavarsela come può, trafficando in ogni modo e maniera e rinunciando all'amor proprio. Sempre in movimento, senza meta attraverso squallore e oscurità, affettando la torta del sentimentalismo, dividendola senza sosta in pezzettini, scambiando sguardi penetranti e occhiate come pugnali con qual- cuno che conosce a malapena.
Vagabondi e anticonformisti, oggetti di affetto reciproco, rapiti l'uno dall'altro e stretti in un'alleanza da loro stessi creata, ignari di tutte le età dell'uomo, l'età dell'oro, l'età elettronica, l'età dell'angoscia, l'età del jazz. Sei qui per raccontare una storia diversa, il tuo piumaggio è diverso da quello degli altri uccelli. Ostenti un carattere ruvido, come un quarto di bue, e sei eccitato e stimolato, con un sorriso che va da un orecchio all'altro, come un gatto del Cheshire, e stai ripensando all'intera tua vita che non ha mai preso forma, il tuo intero essere è pieno del soffio di questa inebriante ambrosia.
STRANGERS IN THE NIGHT
Qualcosa nel tuo spirito vitale, nel tuo battito cardiaco, qualcosa che scorre nel sangue, ti dice che devi provare questo tenero sentimento d'amore ora e per sempre, questa essenza d'amore devoto che tieni saldamente in mano, che ti è indispensabile e necessaria per rimanere in vita e ingannare la morte. Intrusi, tipi bizzarri, strani e cattivi, in questa cupa oscurità senza vita combattono per un quadrato di spazio.
Due persone alienate, senza radici, introverse e isolate, si sono aperte la porta l'una all'altra, si sono dette Aloha, Salve, Come stai e Buona sera. Come potevi sapere che gli sbaciucchiamenti e le carezze, l'eros e l'adorazione fossero solo il frastuono di un mambo frenetico lontano uno sguardo da dietro le quinte e una smorfia vogliosa - che da allora, da quel momento di verità, ti ha eccitato e rigirato, ha fatto di te il desiderio dei reciproci cuori.
bob dylan frank sinatra 2
Coppietta innamorata fin dall'inizio. Fin dall'anteprima inaugurale, l'origine, il punto di partenza. Ora siete aggiogati insieme, una sola carne in perpetua nella vasta eternità, immortalati. Quando Frank Sinatra entrò in studio per registrare Strangers in the Night, I'11 aprile 1966, era un cantante professionista già da 31 anni e incideva dischi dal 1939. Aveva visto mode andare e venire nella popular music, lui stesso aveva creato tendenze e da decenni generava decine di imitatori.
bob dylan frank sinatra 1
Ma resta un fatto incredibile che la colonna sonora dell'estate 1966, secondo la classifica delle prime cento canzoni pubblicata il 2 luglio su Billboard, fosse dominata da quella piccola pop song. Era pazzesco: nel bel mezzo dell'invasione britannica, la Strangers in the Night dell'uomo venuto da Hoboken batteva Paperback Writer dei Beatles e Paint It Black dei Rolling Stones.
Oggi le classifiche sono così stratificate e di nicchia che non vedreste mai accadere una cosa del genere. Al giorno d'oggi ognuno sta nella sua corsia, assicurandosi i massimi riconoscimenti nella propria categoria, anche se quella categoria è qualcosa come Miglior Performance Vocale Klezmer in Una Colonna Sonora Heavy Metal che Include Campionature Ispirate alla Tradizione Americana. Ma Frank doveva far vedere a tutti chi era il padrone, anche se Strangers era una canzone che odiava e regolarmente liquidava come «un pezzo di merda».
bob dylan frank sinatra 3
Del resto, non dimentichiamo che Howlin' Wolf una volta disse la stessa cosa della sua prima chitarra elettrica e i fratelli Chess misero quella citazione a caratteri cubitali su una delle copertine dei loro album. Frank magari ha detestato quella canzone, ma resta il fatto che l'ha scelta.
Ed è qui che inizia la storia. Quando Strangers in the Night cominciò a circolare, era già passata attraverso due stesure di testi e già alcuni ne rivendicavano la paternità. E una vicenda confusa che abbraccia un paio di continenti. La presento qui per puro intrattenimento e non giuro sulla sua veridicità.
Molti fumatori di sigari hanno avuto modo di apprezzare l’Avo XO, un ottimo sigaro dominicano. Il noto tabaccaio svizzero Davidoff, di Ginevra, l'ha fatto conoscere al mondo e ora ne vengono venduti più di due milioni l'anno. Proprio questi sigari costituivano un flusso di entrate, dopo un periodo di stagnazione, per un musicista armeno immigrato da Beirut, che viveva a New York e sosteneva di essere stato truffato ed escluso dai profitti di una composizione in quel momento in cima alle classifiche.
avo uvezian
Da giovane, Avo Uvezian era stato un pianista jazz; nei primi Anni 49 si era esibito in tutto il Medio Oriente e aveva perfino insegnato allo Shah Reza Pahlavi come eseguire correttamente i passi dello swing. Con l'aiuto dello Shah, che gli era riconoscente, Uvezian si trasferì a New York nel 1947 e si iscrisse alla Juilliard School of Music. Qui è dove la storia diventa complicata. La versione di Uvezian è che lui mandò una delle piccole melodie che aveva composto all'unica persona che conosceva nell'industria musicale: 1 direttore d'orchestra e compositore tedesco Bert Kaempfert.
Bert Kaempfert
Oggi quella melodia, con il titolo Strangers in the Night, è registrata come una composizione di Bert Kaempfert. In un modo o nell'altro, la canzone venne presentata a Sinatra. Secondo la leggenda, Frank chiese che il testo venisse modificato. Charles Singleton ed Eddie Snyder vennero reclutati.
Presero una canzone malinconica su due amanti che si separavano, intitolata Broken Guitar, e tornarono una settimana dopo con Strangers in the Night. E interessante notare che Charles Singleton, insieme ad altri, scrisse anche Tryin' to Get to You, una canzone registrata nel 1954 dal gruppo vocale Eagles di Washington, DC. L'anno successivo, quella canzone fu nuovamente registrata da Elvis Presley mentre era sotto con- tratto con la Sun Records.
bob dylan frank sinatra 4
Anche altri hanno contestato a Bert Kaempfert la paternità di Strangers in the Night. Uno è stato il cantante croato Ivo Robié e un altro il compositore francese Philippe-Gérard, sebbene la loro versione dei fatti non si sia mostrata duratura come quella di Avo Uvezian. Quanto a lui, il suo nome non è sull'etichetta del disco, ma lo trovate sulle etichette di molti sigari. Ha fatto buon viso a cattivo gioco e ha vissuto felicemente oltre i novant'anni.
frank sinatra
Sebbene si sia scrollato di dosso il business della musica, non si è scrollato di dosso la musica, esibendosi regolarmente e intrattenendo gli amici al pianoforte mentre si godeva i milioni di dollari che gli venivano dai sigari svizzeri. Non tutte le storie devono avere un finale triste.
E, per quanto ne so, nessuno ha mai messo in dubbio chi fosse l'autore del successo di Frank dell'anno successivo, Somethin' Stupid, anche se vale la pena ricordare che fu scritto dal fratello maggiore di Van Dyke Parks, Carson.