MARC VEYRAT
Irene Soave per il “Corriere della Sera”
Come molti chef ben al di sotto del suo livello, è caduto su un soufflé anche Marc Veyrat, il primo chef al mondo a fare causa alla Guida Michelin, che a gennaio 2019 gli aveva tolto la terza stella: il giudice del Tribunale di Nanterre, a cui si era rivolto per avere un euro «a titolo simbolico» di risarcimento, non gli ha dato ragione, e ora dovrà pagare le spese legali.
MARC VEYRAT
Il ristorante di Veyrat, La Maison de Bois, nel suo paese natale di Manigod, Alpi francesi, valeva da anni, per la guida Michelin, «un viaggio apposito»: cioè era tra i circa cento ristoranti al mondo che meritano le tre stelle. Le due stelle vanno invece, spiegano ogni anno gli editori, a ristoranti «eccellenti» e che meritano «una deviazione» (la guida, che oggi molti definiscono «gli Oscar della ristorazione», era nata nel 1889 per incentivare gli automobilisti a mettersi in viaggio).
Motivo del declassamento da tre a due, ha spiegato a Veyrat uno degli autori, è che nel suo soufflé lo chef avrebbe usato un formaggio dozzinale e inglese, il Cheddar, invece dei più raffinati e locali Reblochon, Beaufort e Tomme. Veyrat si era difeso portando in tribunale un video in cui preparava il soufflé: il giallo, aveva spiegato, si deve allo zafferano. «Posso accettare di perdere una stella», diceva a gennaio alla Cnn, «ma mi devono spiegare perché. Confondere Reblochon e Cheddar è da incompetenti».
MARC VEYRAT
Lo chef, 69 anni e un look istrionico, cappelli neri e crocifissi al collo, aveva poi chiesto di essere rimosso dalla Guida: richiesta respinta. Di avere gli scontrini del pasto consumato dagli ispettori, insieme ai loro nomi e curriculum: respinto, perché i critici Michelin operano, come è noto, in anonimato. E un euro simbolico per ristorare il danno infertogli dalla perdita della stella, «più di sei mesi di grave depressione».
MARC VEYRAT
Ancora respinto: il giudice ha definito la causa «un attacco sproporzionato all'indipendenza della valutazione degli ispettori», considerando che se il loro giudizio era stato ritenuto affidabile ai tempi in cui Veyrat aveva tre stelle non si capisce perché non avrebbe dovuto esserlo quando gliene hanno attribuite due.
Gli autori della Guida hanno querelato a loro volta Veyrat, chiedendogli 30 mila euro per danni d' immagine e querela temeraria: il tribunale ha deliberato solo che sostenga gli oneri del processo, circa 1.500 euro. Cioè quattro menu degustazione a La Maison de Bois, bevande escluse.