1. EQUIPARATA ALLE DROGHE, CANNABIS LIGHT FUORILEGGE «A RISCHIO 11 MILA POSTI»
Estratto dell'articolo di Adriana Logroscino per il "Corriere della Sera"
cannabis light
La maggioranza riesce a imporre una stretta sulla cannabis light, che, anche se a basso contenuto di Thc, viene equiparata alle droghe leggere. E l’opposizione ottiene un rinvio della discussione dell’intero provvedimento in Aula a dopo l’estate. Lo scontro si consuma alla Camera, dove le commissioni Giustizia e Affari costituzionali affrontavano il Ddl sicurezza.
La maggioranza impone i tempi contingentati, le opposizioni contestano la scelta perché il provvedimento non è in scadenza e tratta temi che toccano le libertà individuali, e prendono la parola a più riprese per stigmatizzare «intimidazioni e violenze della maggioranza», per dirla con la capogruppo dem Chiara Braga. Risultato, la seduta va avanti a oltranza per tutta la notte e, dopo 12 ore no stop, metà degli emendamenti è approvata.
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Al termine, la conferenza dei capigruppo fissa lo slittamento a settembre dell’approdo in Aula del disegno di legge, con l’impegno di chiudere l’esame in commissione prima della pausa estiva: i lavori riprenderanno per votare altri 80 emendamenti, martedì. Risolutivo sarebbe stato l’intervento di moral suasion del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. […]
«Il governo, in preda alla furia ideologica, uccide il settore della cannabis light, cancella 11 mila posti di lavoro e pensa anche di aver fatto la lotta alla droga», stigmatizza Riccardo Magi di +Europa.
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Naturalmente la maggioranza difende l’emendamento: «Bene le norme per stroncare il mercato della cannabis light — commenta Maurizio Gasparri di FI — un’azione contro filiere para commerciali che finiscono per propagandare l’uso delle droghe». Sottolinea le misure «indispensabili per il governo», la relatrice Augusta Montaruli (FdI).
Ma la stretta sull’impiego della marijuana legale provoca la protesta anche degli imprenditori del settore e delle associazioni di categoria: «È una sconfitta per la libera impresa e si colpisce un settore trainato dai giovani», tuona Cristiano Fini presidente di Cia Agricoltori italiani. Difende un «mercato legale da 200 milioni» Federcanapa. «Si mette a rischio la sopravvivenza di un comparto», sostiene la Coldiretti. La battaglia riprenderà in Aula. […]
2. CANNABIS, IL DIRITTO E LA LIBERTÀ D’IMPRESA
Estratto dell'articolo di Alberto Mingardi per il "Corriere della Sera"
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Con un emendamento al ddl sicurezza, la maggioranza ha proibito commercio, lavorazione ed esportazione di qualsiasi prodotto contenente sostanze derivate dalla pianta di canapa.
Qualcuno dirà che andiamo in direzione opposta a quella prevalente nel mondo occidentale. Per esempio, negli Usa la marijuana a scopo ricreativo è ormai legale in 24 Stati su 50, l’uso a fini terapeutici in 38. Ma la cannabis light non ha effetti psicotropi e se la norma vuol essere «proibizionista» davvero sbaglia bersaglio.
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Il problema semmai ha a che fare con due valori che la maggioranza rivendica storicamente come propri: la libertà d’impresa e la certezza del diritto. […] Metterne in discussione la liceità con un emendamento estivo mette a rischio posti di lavoro. E conferma l’idea che l’impresa in Italia sia sì libera, ma solo fino a quando il legislatore non si accorge di lei.
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