Liana Milella per “la Repubblica”
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Ancora scontro sulla prescrizione tra il Pd e Bonafede. Dopo un vertice di tre ore a palazzo Chigi il Guardasigilli tiene il punto: «Sono stati fatti passi avanti con spirito collaborativo ma rimangono ancora distanze sulla prescrizione che entrerà in vigore a gennaio». Si noti bene quel «entrerà in vigore a gennaio», segno che il ministro della Giustizia di M5S non molla, mentre i Dem chiedono che il blocco della prescrizione slitti, in realtà per finire definitivamente nel dimenticatoio.
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Per una coincidenza, mentre nel governo arranca il rapporto Pd-M5S anche sulla giustizia, al Csm proprio i consiglieri laici pentastellati votano con i magistrati della sinistra di Area e ai davighiani (3, più 4, più 5) per eleggere il nuovo procuratore generale di Roma, Giovanni Salvi, toga di Magistratura democratica, ma soprattutto dall' eccellente carriera, pm a Roma per vent' anni, protagonista di indagini importanti, da Ustica a Pecorelli a Calvi, e dopo una parentesi al Csm, procuratore a Catania e procuratore generale a Roma.
ALFONSO BONAFEDE E FABIANA DADONE
Il Csm si spacca, Magistratura indipendente vota per il pg di Napoli Luigi Riello, Unicost fa quadrato sul "suo" Marcello Matera. Il presidente Mattarella ricorda che «le nomine devono essere guidate solo da indiscutibili criteri attinenti alle capacità professionali dei candidati». Senza citare il caso Palamara (sotto inchiesta a Perugia per corruzione), che ha portato anche alle dimissioni dell' ex Pg Fuzio, il vice presidente del Csm Ermini vede nella nomina di Salvi «un segnale positivo», anche se «non c' è stata l' unanimità».
DAVIDE CASALEGGIO ALFONSO BONAFEDE RICCARDO FRACCARO
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Ma sulla giustizia l' unanimità è un miraggio da sempre, come dimostra lo scontro sulla prescrizione, prima Bonafede contro Lega, adesso Bonafede contro Pd. Da una parte c' è il Guardasigilli, dall' altra gli altri, il Pd, Italia viva, Leu. S' incontrano dal premier Conte, ma dopo quasi tre ore sono costretti a un nuovo rinvio a martedì. Alle 21, perché l' idea di Conte è di fare notte, ma chiudere sulla giustizia.
David Ermini
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Stavolta sarà difficile. Perché Bonafede non vuole mollare sull' entrata in vigore, a gennaio, della sua prescrizione dei singoli reati che "muore" definitivamente dopo il processo di primo grado. Convinto che ci siano tre-quattro anni di tempo per lavorare sul processo, visto che la nuova norma riguarda i reati commessi dopo gennaio. Il Pd invece è contro. E lo ha ribadito ieri, dopo un summit del giorno prima con l' ex Guardasigilli Orlando. Il Pd vuole la prescrizione "processuale": tempi certi per ciascun grado di giudizio, tipo non più di tre anni per il primo grado, due per l' appello, uno per la Cassazione. Un sistema che farebbe venir meno la stessa prescrizione dei singoli reati, divenuta "a quel punto inutile" secondo il Pd. Bonafede ha contro anche Italia viva e Leu.
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Ma insiste: «La mia prescrizione entrerà in vigore a gennaio». Il Pd però è pronto a votare lo stop alla legge Bonafede proposto dal responsabile Giustizia di Fi Enrico Costa.
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