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    BONAMI, L’ARTE AL SUO PEGGIO 2017 - PESTE COLGA AI WEI WEI, INESTIRPABILE COME L’UMIDO - IL MEGLIO, QUALUNQUE COSA FACCIA, RAGNAR KJARSTARSON - LE SCIARPE DEI MUSEI COME SE FOSSERO SQUADRE DI CALCIO È IL MEGLIO CHE HA PARTORITO DOPO TANTE STRUNZATE SAN MAURIZIO CATTELAN - PESSIMA LETTURA E PEGGIOR SCRITTURA IL LIBRO CONTRO LE MOSTRE DI TOMASO MONTANARI GIGIONE E DI VINCENZO TRIONE SECCHIONE - FRA LE COSE MIGLIORI IL REMAKE DELLA MITICA SCENA DI ‘ECCE BOMBO’ DA PARTE DI MATTEO DI RENZI - VIDEO


     
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    Francesco Bonami Francesco Bonami

    Francesco Bonami per Dagospia

     

    Il peggio di qualsiasi anno è sempre dover scrivere il meglio ed il peggio di quello che uno dovrebbe sapere e giudicare al di sopra di ogni sospetto. Invece prima che scada la mezzanotte si devono per forza consumare vendette e leccature personali, chiudere i conti od aprire prospettive future.

     

    Insomma nel peggio si punisce chi ci ha punito e nel meglio si loda chi invece speriamo ci ricompenserà nel futuro o ci ha già ricompensato in passato. Farò del mio meglio per non cadere nella trappola o meglio nella tentazione anche se mi contraddico subito dicendo che una delle cose migliori per il sottoscritto nel 2017 è stata poter piazzare alla faccia degli Sgarbi e dei Daverio la scultura di Urs Fischer davanti a palazzo Vecchio grazie anche al sorprendente coraggio mostrato dal sindaco Dario Nardella.

    ai weiwei ai weiwei

    Dal gigantesco stronzone il primo cittadino di Firenze non ha beccato altro che improperi dai fiorentini miei concittadini ma non per questo meno meschini se avessero sempre ragionato cosi non avrebbero nemmeno Palazzo Vecchio da difendere da Fischer. Non solo non potevo aver più grande soddisfazione di essere pure, facendo da pendant allo stronzone , immortalato come candela che da le spalle alla piazza mentre distratto mi sciolgo guardando il telefonino assieme alla candela di Messer Morett , presidente della Biennale dell’Antiquariato , che per un po’ mi ha fatto compagnia finchè non è miseramente caduta al suolo per ignavia tecnica.

    ragnar kjartansson ragnar kjartansson

     

    Ma finite le autocelebrazioni succulente e migliori di ogni altra cosa eccomi a darvi il peggio del 2017 che non poteva altro che incarnarsi nel devastante Ai Wei Wei che come l’umido è inestirpabile e torna sempre, purtroppo a differenza dell’umido non nello stesso punto ma dovunque.

    ragnar kjartansson ragnar kjartansson

     

    Peste lo colga direbbe Amedeo Nazzari se fosse ancora vivo , invece è uno dei fortunati che Ai WeiWei non lo hanno mai visto. Se fossi Dante lo metterei chiaramente all’inferno dentro un piatto di ribollita con uno che gli rompe in testa per l’eternità un vaso cinese antico. O magari sodomizzato da Anish Kapoor.

    RAGNAR KJARTANSSONS S S HANGOVER AT I GALLERY RAGNAR KJARTANSSONS S S HANGOVER AT I GALLERY

     

    Grazie al cielo il suo film presentato al Festival di Venezia a detta di tutti faceva ribrezzo. Ci mancava che venisse pure santificato come cineasta oltre che come artista. Avremmo dovuto tutti prendere la cittadinanza cinese. Il meglio, qualsiasi cosa faccia, è per me il Walter Chiari dell’arte contemporanea Ragnar Kjarstarson, islandesone che canta a squarcia gola nei suoi video e che a febbraio celebrerà Il Cielo in una Stanza a Cardiff al museo nazionale del Galles suonando la canzone del mitico Gino per 3000 volte di seguito. Vorremmo Kjarstarson al Festival di San Remo!!!

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    Non sono sicuramente il suo meglio, ma è il meglio che ha partorito dopo tante strunzate , le sciarpe dei musei come se fossero squadre di calcio del pozzo di San Maurizio Cattelan. Anticipando come sempre gli umori della folla prima che qualcuno glielo urlasse dietro villanamente è stato lui di sua sponte a mettersi all’uncinetto.

     

    Pessima lettura e peggior scrittura il libro contro le mostre di Tomaso (non si capisce se la m singola sia frutto di una tirchieria anagrafica o un vezzo aristocratico ) Montanari gigione e di Vincenzo Trione secchione. Scimmiottatura del già scontato ‘Rinascimento’: con la cultura (non) si mangia” del duo Sgarbi / Tremonti.

    Lo sforzo di Monty Tryton è più elettorale che intellettuale e ha partorito non un pamphlet ma un “panflat”, traduzione libera, ossia una piadina culturale con attacchi sfusi e glorificazioni scriteriate ad usum grillinim. 

    ragnar kjartansson ragnar kjartansson

     

    Per chiudere si potrebbe scendere nella banalità assoluta e dire che il peggio è stato pure il Leonardo venduto a 450 milioni di dollari all’ asta a New York , ma sarebbe farsi sparare addosso dalla Croce Rossa.

     

    Buon Anno a tutti e fate del vostro peggio senza dare noia al prossimo. Dimenticavo, fra le cose migliori di questa chiusura il remake della mitica scena di ‘Ecce Bombo’ da parte di   Matteo di Renzi: No, veramente non mi va, ho anche un mezzo appuntamento al bar con gli altri. Senti, ma che tipo di festa è, non è che alle dieci state tutti a ballare in girotondo, io sto buttato in un angolo, no...ah no: se si balla non vengo. No, no...allora non vengo. Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto così, vicino a una finestra di profilo in controluce, voi mi fate: "Matteo vieni di là con noi dai..." e io: "andate, andate, vi raggiungo dopo...". Vengo! Ci vediamo là. No, non mi va, non vengo, no. Ciao, arrivederci Maria Elena .

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