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    GLI ITALIANI HANNO LA VISTA CORTA: TROPPE PIPPE? NO, TROPPO COMPUTER – E’ BOOM DI MIOPI: UNA VOLTA CI SI ACCECAVA A FURIA DI SMANACCIARSI, OGGI IL PROBLEMA E’ L' ABUSO DI PC E SMARTPHONE – “NOI MEDICI OCULISTI CONSIGLIAMO DI FARE PAUSE OGNI 20-30 MINUTI DI LAVORO AL COMPUTER…”


     
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    Noemi Penna per “la Stampa”

    miopia miopia

     

    I nostri occhi non sono nati per gli schermi. A provarlo è il dilagante aumento della miopia: ogni giorno rispondiamo a migliaia di stimoli digitali, esigiamo sempre maggiori performance visive e pretendiamo una continua opera di messa a fuoco e rapidissimi movimenti oculari tali da stressare ed usurare tutto il sistema visivo. E le conseguenze sono evidenti

     

    «La miopia è diventata una vera e reale pandemia», denuncia Lucio Buratto, fondatore e direttore del Centro Ambrosiano Oftalmico. Si stima che ne sia affetta circa la metà della popolazione mondiale. E gli studi epidemiologici evidenziano le cause e i fattori di rischio che portano alla progressione di questa malattia.

     

    «Numerose ricerche indicano che l' aumento delle attività visiva "da vicino" con computer, tablet, smartphone e videogiochi, così come la mancanza o la forte riduzione di attività all' aria aperta, portino alla miopia». Un problema che si manifesta già da bambini.

     

     

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    «Uno studio ha esaminato l' associazione tra le attività e l' incidenza della miopia tra i bambini di Taiwan: su 1958 bambini, dai sette ai 12 anni, il 26,8% aveva già una miopia prima dell' inizio dell' anno scolastico e quasi il 28% di quelli che avevano 10 decimi ha sviluppato un "vizio refrattivo" nei tre anni successivi».

     

    Stare all' aperto. Sconvolgente è il fatto che «la riduzione o l' assenza di ore trascorse all' aria aperta sia la causa principale della miopia. I problemi di miopizzazione sono legati non solo al continuo lavoro e studio su monitor, ma anche ai problemi di illuminazione e di riduzione della sensibilità al contrasto. Noi genitori dovremmo quindi impegnarci a trascorrere molto più tempo all' aperto con i figli. Sia per noi sia per loro».

     

    Con un altro recente lavoro, pubblicato sulla rivista Ophthalmology, «abbiamo scoperto che gli europei, soprattutto quelli del Nord e dell' Ovest, stanno diventando sempre più miopi: più studiano e più aumenta il loro grado di istruzione, più si applicano su pc e tablet. Più vivono in luoghi chiusi e più la loro miopia galoppa». Questo affievolirsi della vista passa sotto la definizione tecnica di «Computer vision syndrome»: questa raggruppa una serie di disturbi collegati all' uso prolungato di pc e smartphone.

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    Maggiore è l' uso che facciamo dei dispositivi digitali e più grande sarà il fastidio oculare e il danno subito da tutto l' organismo, proprio a partire dagli occhi. Secondo la ricerca condotta da Captain Cook Reaserch per conto di Hoya - azienda med-tech giapponese da cui nascono le nuove lenti Sync che aiutano a prevenire e ridurre l' affaticamento visivo digitale -, ogni giorno la maggior parte delle persone trascorre in media tra otto e 10 ore (con picchi fino a 15 ore), guardando schermi a distanza ravvicinata. Pause ogni 20 minuti.

     

    «Noi medici oculisti consigliamo di fare pause ogni 20-30 minuti di lavoro al computer, ma non sempre riusciamo a rispettare questa regola: il lavoro ci coinvolge. E la magica finestra sul mondo e sui social network ci rapisce e ci ammalia», sottolinea Buratto. E allora come si può reagire?

    E' fondamentale trovare dei modi per distrarsi, in modo periodico. «Sarebbe molto utile guardare il panorama dalla finestra o alzarsi per fare due passi. Ma è anche consigliabile massaggiare delicatamente gli occhi e bere un po' d' acqua». Il «trucco» da tenere sempre a mente è la regola del 20-20-20: fare una pausa dallo schermo di almeno 20 secondi ogni 20 minuti, guardando a 20 piedi di distanza, vale a dire circa sei metri.

     

    MIOPIA GIOVANI MIOPIA GIOVANI

    Attenti alla luce blu. La prevenzione diventa essenziale. Se la «Computer vision syndrome» è scatenata dall' abuso, spesso inconsapevole, dei dispositivi digitali, si devono adottare «buone abitudini». Per esempio, «prendere immediate e adeguate misure di sicurezza: controllare l' illuminazione e l' intensità della luce dello schermo del nostro dispositivo digitale e poi stabilire posizione e distanze di lavoro adeguati dal pc: questo dev' essere più in basso del nostro sguardo, da 15 a 20 gradi sotto il livello degli occhi».

     

    Poi bisogna controllarsi: le visite oculistiche devono essere regolari. Anche leggeri vizi rifrattivi, come l' astigmatismo, possono trasformarsi in problemi. «Questi si limitano utilizzando gli occhiali con filtro e collirio protettivi contro la luce blu. E poi è bene evitare di avere gli occhi secchi, aiutandosi con adeguate lacrime artificiali o gel. E controllate sempre l' umidità dell' aria intorno a voi».

     

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