Pietro De Leo per “Libero Quotidiano”
simona vietina 4
Ci sono certi giorni che segnano il senso di un'intera fase. È il caso di quelli a cavallo tra la scorsa settimana e l'inizio di quella in corso. La deputata Simona Vietina se ne va da Coraggio Italia, facendo mancare la quota necessaria di componenti, 20, per la sopravvivenza in maniera autonoma della compagine.
DEPUTATI E SENATORI PASSATI CON INSIEME PER IL FUTURO
E poi l'altroieri, quando Luigi Di Maio rompe gli indugi e se ne va dal Movimento 5 Stelle, fondando il gruppo Insieme per il futuro. Vicende che compongono la radiografia di una legislatura tormentata, al pari se non più di quella precedente, solcata da accelerazioni dei processi politici, il Covid, un governo di unità nazionale, oggi una guerra che fa irrompere nelle dialettiche interne il dossier internazionale.
IDENTITÀ FRAGILI
E così nell'era di partiti quasi tutti di debole identità e di fragili strutture, gli scossoni della storia infieriscono su pareti già assai molli. Che spesso vengono giù. Aggiungiamo l'ultimo tassello, ossia che nella prossima legislatura entrerà in vigore il taglio dei parlamentari, da mille si passerà a 600, e la nube del panico avvolge i tanti che temono di non essere rieletti. Dunque, questa serie di concause fa sì che sugli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama si strepiti, nascano mal di pancia, le fratture si esasperino.
quando di maio attaccava i voltagabbana
C'è chi si mette in Aventino e chi fa la valigia. O magari all'ultimo ci ripensa. Come nel caso del neo gruppo dimaiano, dove il Senatore Emiliano Fenu già sulla porta è rimasto in casa pentastellata dopo un ripensamento notturno.
Oppure, quando nacque Coraggio Italia, della deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli, che anche lei non compì l'ultimo passo verso l'uscita da Forza Italia. Già, perché andar via è sempre un tormento e un patimento, specie quando si è condiviso un percorso di anni.
giovanni marilotti
In ogni caso, sono circa 400 i cambi di gruppo di appartenenza in questa legislatura (non sempre per spontanea volontà, basti pensare agli ex Movimento 5 Stelle espulsi). Si tratta di 196 deputati e 73 senatori.
Il totale fa 269, ma si arriva ad un totale ben più alto considerando che molti l'hanno cambiato due o più volte. È il caso, per esempio, del senatore Giovanni Marilotti, che ha all'attivo ben 5 trasferimenti, in una traversata del deserto che lo porta dal M5S al Pd. Di mezzo c'è un passaggio al Misto, alle Autonomie, al Maie, poi di nuovo Misto e, infine, appunto, al Pd.
ITALIANI ALL'ESTERO
gianluigi paragone
Segnatevi questo nome: Maie. È la sigla del movimento degli italiani all'estero. Per breve tempo divenne tetto di quell'ipotetica area dei "responsabili" chiamati a sostenere l'altrettanto ipotetico governo Conte 3, ed architrave di un partito personale dell'ex premier, che pareva potesse nascere.
Al Maie, dunque, transitarono nomi come Mariarosaria Rossi, già strettissima collaboratrice di Silvio Berlusconi, e Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella.
gregorio de falco elena fattori 1
Entrambe, infatti, andarono a supportare l'idea del progetto contiano. Aderì, tra gli altri, anche il comandante Gregorio De Falco, già espulso dal Movimento 5 Stelle. Poi non se ne fece nulla, né del terzo governo né del partito, e il Maie si sciolse a marzo dello scorso anno.
Nel compulsare la contabilità delle uscite si riassume il travaglio vissuto da alcuni partiti in questi cinque anni di continui cambiamenti. Lo sfaldamento del Movimento 5 Stelle, che prima dell'emorragia Di Maio aveva conosciuto addii su altri rivoli.
luigi di maio lorenzo fioramonti
Da quello di Gianluigi Paragone, che ha creato Italexit, a quello di Lorenzo Fioramonti, ministro dell'Istruzione nel Conte2, poi andato a cofondare la componente ecologista "Facciamo Eco" nel Misto alla Camera.
Passando, poi, per qualche sodale di Alessandro Di Battista, contrario all'ingresso di M5S nel governo Draghi. Poi c'è il Pd, che ha subito l'addio della porzione renziana con la nascita di Italia Viva. Infine, Forza Italia. Prima se ne vanno i parlamentari che seguono la scissione di Toti.
presentazione di coraggio italia 8
Poi si uniscono ad altri eletti e fanno sintesi con il progetto del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro nel gruppo Coraggio Italia, il cui scioglimento è stato decretato ieri. Un paio di parlamentari, peraltro, se n'erano già andati con Azione, di Carlo Calenda, che perla sua pattuglia tra Camera e Senato ha pescato qualcosa anche in Pd e Fi. Perché in questo vorticare di nomi, simboli e numeri c'è sempre la speranza del grande centro che salvi tutti.