1 - MELONI CHIEDE LA VIGILANZA SOLDI NEL MIRINO DEI PARTITI
Mario Ajello per “il Messaggero”
Marinella Soldi
Spine, ritorsioni, vendette. Le scelte sulla Rai, a riprova che la Rai è il cuore della politica o cerca di restarlo, stanno terremotando tutto. Fino a investire il governo e Draghi che facendo tutto da solo per la nuova governance della tivvù pubblica ha toccato i più sensibili fili elettrici dei partiti che lo vogliono bruciare.
Come? Impallinando, in Vigilanza Rai, la presidente designata Marinella Soldi. Abbattere lei per dire a SuperMario che la Rai è un terreno accidentato per tutti e anche per lui che si crede superiore a chiunque. Senza i voti di M5S, della Lega e di Forza Italia, la Soldi non avrà mai la forza - deve avere i due terzi dei consensi nella commissione bicamerale, ovvero almeno 27 sì - per salire sulla seconda poltrona più alta del Settimo Piano di Viale Mazzini (la prima è di gran lunga quella dell'ad Fuortes).
mario draghi
A Palazzo Chigi il pericolo ammettono di avvertirlo ma ostentano forza perché - si fa notare - «un'eventuale bocciatura della Soldi sarebbe agli occhi di tutti la riprova che la vecchia politica non vuole mollare la televisione pubblica che ha sempre considerato suo feudo esclusivo e intoccabile».
LA PARTITA
GIAMPAOLO ROSSI
Ieri il consiglio dei ministri ha dato il via libera a Fuortes-Soldi. E il Mef (azionista Rai) ha approvato il bilancio della televisione pubblica e ha nominato il Cda con dentro Fuortes e Soldi, Laganà, Di Majo, Bria, Agnes, De Biasio.
Oggi il Cda di Viale Mazzini dovrebbe confermare la scelta di Soldi presidente. E a quel punto, a metà della settimana prossima, ci sarà il passaggio burrascoso in Vigilanza. Il tutto si svolge in mezzo a una baraonda con al centro Fratelli d'Italia. La Meloni è furibonda per l'estromissione dal Cda Rai di Giampaolo Rossi, che si è sempre fatto ben valere al Settimo Piano.
BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA
FdI ce l'ha con Salvini, e con Forza Italia, alleati giudicati colpevoli di questo «tradimento». «Oltre il danno, ora Salvini ci fa pure la beffa!», masticano amaro i meloniani dopo aver sentito ieri queste parole da parte del leader leghista: «Sulla Rai? E che problema c'è? I membri del centrodestra in Cda garantiranno anche l'opposizione».
Cioè la Meloni. La quale attacca: «Estromettere il partito di opposizione dalla Rai segna una pagina nera per la nostra democrazia». E ancora: «Evidentemente la crescita di FdI è molto temuta». Anche o soprattutto dentro il centrodestra. La Meloni incalza: «Mi dispiace che le massime cariche dello Stato non siano intervenute, a cominciare da Mattarella, per impedire un vulnus del genere, c'è una violazione senza precedenti delle più banali norme del pluralismo». FdI vuole che la presidenza della commissione di Vigilanza vada all'opposizione.
GIANNI LETTA SIMONA AGNES
Ovvero via l'azzurro Barachini, che ha sempre esercitato un ruolo di garanzia ed è difficile pensare che si dimetterà, e dentro un meloniano. O ancora: il Tg3 nacque per essere dato all'opposizione, e perché - si ragiona in FdI - non dare a noi la guida di un tiggì? Se la matassa non si sbroglia, è così alta la rabbia di FdI contro il resto del centrodestra che non sono escluse ritorsioni: ovvero il non appoggio dei meloniani a candidati sindaci leghisti o forzisti alle prossime amministrative.
Quanto al voto sulla forse presidente Soldi, potrebbero mancare i sì di M5S («E' una renziana!», e a torto la ritengono colpevole di aver finanziato da ceo di Discovery il documentario su Firenze per il quale Renzi è indagato con Lucio Presta). Mentre il centrodestra di governo ha questa strategia: impallinare la Soldi in Vigilanza e costruire l'accordo per portare la neo-consigliera azzurra Simona Agnes alla presidenza.
CORAGGIO O NO
susanna e antonio preziosi foto di bacco
Chissà se ci sarà davvero il coraggio di aggredire Draghi via Soldi oppure si preferirà trattare: Forza Italia punta ad avere un posto importante nei tiggì per Antonio Preziosi, la Lega vuole Sangiuliano alla guida del Tg1 al posto del filo-grillino Carboni (che M5S cercherà senza chance di conservare in quel ruolo, dove è destinato Antonio Di Bella o magari Monica Maggioni in quota trasversale da governo di tutti), sempre il Carroccio vuole come direttore generale Ciannamea che considera suo e via così. Preparare i popcorn.
biagio agnes
2 - MA BIAGIONE FACEVA A PUGNI CON SILVIO
Michela Tamburrino per “La Stampa”
Rimase memorabile il pugno che in un attacco d'ira l'allora potentissimo dg Rai Biagio Agnes diede alla porta dello studio del segretario dc De Mita, abbattendola: si opponeva, Biagione, a qualsiasi compromesso con la nascente tv commerciale di Berlusconi. Lui, baluardo del servizio pubblico, contro Fininvest. Corsi e ricorsi, oggi Forza Italia appoggia la figlia del nemico Agnes nel cda Rai. E di lei fa il suo cavallo di Troia.
3 – PD, MALCONTENTO PER LA BRIA
Estratto dell’articolo di Gianluca Roselli per “il Fatto quotidiano”
francesca bria
Come in aula sono mancati molti voti pentastellati a Di Majo, così ne potrebbe mancare qualcuno in commissione, dove però ogni singolo voto è decisivo. Qualche malcontento, poi, c'è pure nel Pd e in Iv per la scelta di Francesca Bria. Anche se poi sarà difficile che i partiti di maggioranza rifilino uno schiaffo a Draghi bocciandogli la candidata alla presidenza. Ma ci sarà da ballare.
francesca bria con alessandro di battista andrea orlando foto di bacco(1)