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    BOSSI NON DIMENTICA - IL SUO “CERCHIO MAGICO” FU SPAZZATO VIA DA MARONI E ORA IL SENATÙR RESTITUISCE IL CALCIO: “NELL’INCHIESTA SULLA SANITÀ LOMBARDA TEMO SIA COMPROMESSO ANCHE MARONI. AVEVA L’INTERIM ALLA SANITÀ…QUANDO ATTACCARONO LA MIA FAMIGLIA C’ERA UN COMPLOTTO CON I SERVIZI ITALIANI PER FARMI FUORI”


     
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    VIGNETTA BENNY MARONI E IL CAPPIO PER BOSSI jpeg VIGNETTA BENNY MARONI E IL CAPPIO PER BOSSI jpeg

    Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

     

    Appena mette piede fuori dall’Aula, Umberto Bossi scruta il “traffico” del Transatlantico. Cerca cronisti, ha voglia di parlare del caos nella Lega. Per una volta l’amato sigaro può attendere. «Temo che Maroni venga compromesso».

     

    Bossi, ha visto che hanno arrestato un fedelissimo di Roberto Maroni?

    «Eh…Che poi, dico: se rubi adesso, ormai ti beccano subito».

     

    È uno dei maroniani, quelli che con la “rivolta delle scope” spazzarono via la sua segreteria chiedendo moralità. Il suo cerchio magico fu travolto dalle inchieste. Lei ora cosa dice?

    «Non è finita, visto che Maroni aveva preso l’interim della sanità…».

     

    Nel senso che ci saranno altre tegole?

    «Lui aveva già cacciato via l’assessore e preso la sanità. Un casino».

    Roberto Maroni e Umberto Bossi a Pontida Roberto Maroni e Umberto Bossi a Pontida

     

    E adesso cosa prova, di fronte a questo arresto?

    «Mi dispiace perché ci fa perdere voti. Temo che Maroni venga compromesso direttamente anche lui, visto che ha preso l’interim».

     

    Il governatore denunciò i comportamenti della sua famiglia, ricorda?

    «Diciamo che complottavano con i servizi italiani per farmi fuori».

     

    Intende quando era ministro dell’Interno?

    «Eh… Ma io sono ancora qua».

     

    Questo nuovo scandalo colpisce anche Matteo Salvini?

    «No, è un’altra storia».

     

    VIGNETTA BENNY MARONI E BOSSI SI CONTENDONO LA LEGA VIGNETTA BENNY MARONI E BOSSI SI CONTENDONO LA LEGA

    Non c’è un problema morale nella Lega? Prima Rixi, adesso Rizzi.

    «Speriamo che non siano vere. Sennò perdiamo un sacco di voti».

     

    Torniamo a Salvini.

    «Mah… Vuole decidere tutto da solo».

     

    A questo punto Bossi si sposta in buvette. Si affaccia uno dei decani del giornalismo parlamentare, l’autore della Velina Rossa Pasquale Laurito. Dice al senatùr: “Ha visto che Salvini esalta Benito Mussolini? La previdenza, la bonifica dell’Agro Pontino… Ma come si fa?”.

    ROBERTO MARONI E UMBERTO BOSSI SI STRINGONO LA MANO ROBERTO MARONI E UMBERTO BOSSI SI STRINGONO LA MANO

    «Cose vere, ma non si sottolineano. Non si dicono. E poi Mussolini ha fatto tanti errori. Io non ho mai detto cose del genere. Vengo da una famiglia socialista, di partigiani combattenti. A mio nonno trovarono il quadro di Matteotti sotto un altro della Madonna».

     

    Forse Salvini cerca i voti della destra, orfana di un partito a due cifre?

    «Ma no, per quei voti fai tornare Fini in campo e vedrai che lui li prende».

     

    Ora in buvette si affaccia Alessandro Di Battista. Bossi domanda: “Alla fine si candida a sindaco di Roma?”. Pare di no, onorevole.

    UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4 UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4

    «Vuol dire che è intelligente, solo un pazzo si candida a sindaco della Capitale».

     

    Berlusconi lo sta sentendo?

    «Poco».

     

    E lei di cosa si sta occupando, in queste settimane?

    «Sono stato al congresso del Piemonte, mi hanno acclamato. Era già successo al congresso della Liga veneta». Pensa addirittura che stia crescendo la nostalgia della sua leadership, nel popolo leghista? «Un po’ sì. Diciamo che si stava meglio quando si stava peggio…».

     

     

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