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    BOSSOLI DI BOSSI - “SALVINI HA PERSO, SERVE UN CONGRESSO" - L’IRA DEL VECCHIO LEADER LEGHISTA: “VUOLE ANCORA UN MICROPARTITO AL SERVIZIO DI BERLUSCONI?” - 'ISOARDO' S'INCAZZA: 'HANNO NOSTALGIA DI RENZO BOSSI, BELSITO E I DIAMANTI IN AFRICA"


     
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    Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”

    salvini bossi pontida salvini bossi pontida

     

    «Se qualcuno pensa ancora di fare un micropartito al servizio di Berlusconi... ».
    Matteo Salvini viene descritto come «assai scocciato» dalle ultime sortite di Umberto Bossi: due distinti interventi televisivi, per lui insoliti, più un intervista all' agenzia LaPresse.

     

    In cui - assai meno insolito - il vecchio leader ha sciabolato senza misericordia il nuovo corso leghista.
     

    Ma questa volta il fondatore del movimento si è spinto più avanti. Ha chiesto senza mezzi termini «un congresso per inserire alcune regole che mancano nello statuto». Non roba notarile: «Il congresso deve dare un mandato al segretario. Non è che siamo andati a letto una sera da federalisti e ci siamo svegliati un' altra cosa». Secondo Bossi «la base non ha potuto votare, si è trovata addosso delle scelte che non avrebbe mai accettato». E ancora: «Bisogna votare per tesi: adesso la Lega non ha una linea».

    UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI

     

    C' è un accenno esplicito anche a un cambio al timone: «Non è il congresso dove si cambia segretario, questo è secondario. Serve un congresso in cui la Lega possa diventare democratica davvero». Secondario, ma per Bossi non fuori dall' orizzonte. E infatti dice di avere in mente chi potrebbe sostituire Salvini: «Sì, ma adesso non rispondo».
     

    Il presidente leghista cerca di fare più male possibile: «A me non piace la linea di Salvini. Non ho mai letto un programma per queste elezioni, va solo a raccattare un po' di voti per poi scappare. Ma cercare soltanto di prendere qualche sedia in più non porta da nessuna parte». La responsabilità del risultato elettorale leghista, insomma è «di Salvini.
    Tutta di Salvini».

     

    Questo perché «chi comanda ha la responsabilità. Salvini comanda e quindi lui ha tutta la responsabilità della sconfitta ai ballottaggi». Più tardi, sul centrodestra in generale, spiegherà che la colpa «è di Salvini e Berlusconi». Soprattutto a Roma: «Si son fatti vedere litigiosi. La gente non vota chi litiga».

    UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 2 UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 2

     

    Bossi rimprovera al segretario del partito che fu suo anche l' indicazione di voto per il Movimento 5 Stelle: «Una dichiarazione di voto a favore della Raggi a Roma io non l' avrei fatta. Ma noi siamo diversi, io metto al primo posto i valori come la libertà. In questo momento, invece, la Lega rischia di diventare un partito che perde peso agli occhi della gente, come del resto è avvenuto alle ultime elezioni».
     

    Salvini, ovviamente, non ha apprezzato. L' idea, riferiscono i suoi, è che al consiglio federale del movimento convocato per venerdì, lui faccia un duro intervento, invitando anche «tutti coloro che hanno nostalgia di Renzo Bossi, di Belsito e dei diamanti a dirlo chiaramente». L' ipotesi è che qualcosa ribolla nell' entourage bossiano.
     

    UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4 UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 4

    Due, anzi tre interviste nello stesso giorno sono un fatto del tutto anomalo. Uno degli interventi televisivi del fondatore è stato annunciato, via Whatsapp, da una vecchia conoscenza che pareva del tutto uscita di scena: l' ex capogruppo alla Camera Alessandro Cè , che ha da tempo lasciato la Lega.

     

    Ce n' è abbastanza per suscitare in Salvini - che per giunta ieri ha smesso di nuovo di fumare - i sospetti del ritorno, con tutti i limiti del caso, del tormentone di qualche anno fa: quello di un' uscita di Bossi dal movimento per rifondare la «vera» Lega.
     

    UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 3 UMBERTO BOSSI E MATTEO SALVINI 3

    A causa dei risultati elettorali, l' ipotesi oggi è più fastidiosa. Non sono pochi, infatti, coloro che nel movimento s' interrogano sulle strategie salviniane e segnatamente sulla trasformazione della Lega in un movimento nazionale che guarda anche al Sud. Lo aveva detto il deputato Paolo Grimoldi, che giusto ieri ha trovato l' appoggio di Roberto Maroni: «Mi ritrovo nella sua analisi».

     

    Chi sbuffa, invece, è il capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga, che peraltro in Friuli è tra i vincitori delle elezioni: «Chissà come saremmo andati alla grande andando a raccogliere l' acqua con un' ampolla sul Monviso.
     

    Qualcuno forse dimentica a quale punto era il partito quando Salvini lo ha preso in mano». Il «federale» di venerdì si annuncia vivace.
     

    SALVINI SALVINI

     

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