deepl 2
Estratto dell'articolo Michela Rovelli per il “Corriere della Sera”
«Ci hanno detto: siete Davide contro Golia. Ma la competizione è sempre positiva, spinge verso l’eccellenza». Quando, nel 2017, è stato lanciato nelle prime sette lingue, DeepL è stato subito paragonato Google Translate. Il neonato traduttore online europeo che sfida il colosso di Mountain View.
Jaroslaw Kutylowski
La società, nata a Colonia, nella Germania occidentale, ci ha messo poco a rivelare le sue potenzialità. Il segreto? Un sistema di intelligenza artificiale proprietario in grado di capire il contesto e dunque di restituire traduzioni più precise e coerenti. DeepL oggi supporta 32 lingue e viene sfruttato da oltre un miliardo di utenti e da più di 100mila aziende ed enti governativi in 63 Paesi. Alla guida c’è il fondatore e ceo Jaroslaw (Jarek) Kutylowski[…]
deepl 1
E siamo in grado di competere a livello internazionale dal punto di vista di innovazione tecnologica?
«Abbiamo motivazione, capitali, nuove aziende. Vedo segnali di crescita. Siamo un po’ in ritardo, ma non ci manca niente. La tecnologia è molto veloce e serve creare un ecosistema, come in Silicon Valley. In Europa abbiamo tanti poli di innovazione. Sul lungo termine sarà il nostro valore aggiunto» .
deepl 4
Voi avete scommesso sull’AI molto prima del debutto di ChatGpt.
«Nel 2017 l’intelligenza artificiale era ancora un concetto in background. Sapevamo però che era qualcosa di grosso. Nessuno aveva ancora usato le reti neurali per la traduzione. Noi siamo stati i primi».
Avete appena raggiunto una valutazione da due miliardi di dollari, grazie anche a un round di investimento di 300 milioni, uno dei più grandi finanziamenti europei di quest’anno.
«È un importante passo avanti per la stabilità della società. Non siamo più una startup, possiamo pensare per decadi. Stiamo costruendo una “forever company”». […]