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Luigi Di Maio va all' attacco del tesoriere del Pd Luigi Zanda per la donazione di 15 mila euro ricevuta da Carlo De Benedetti. «Sarebbe grave se fosse vero» dice di Maio. «Grave che l' editore di uno dei principali quotidiani del Paese (e non solo) finanzi un alto dirigente di un partito, in questo caso il Pd. E poi vengono a parlarci di libertà di stampa?».
luigi di maio davanti al mise dopo l'incontro con i vertici whirpool 1
Pronta la replica di Zanda: «Di Maio scopre, come è suo solito, l' acqua calda. Il contributo di De Benedetti (che da tempo non è più l' editore dell' Espresso avendone ceduto il controllo ai figli), alla mia ultima campagna elettorale è stato regolarmente comunicato e compare nei bollettini delle Camere. Forse a Di Maio dà fastidio anche la trasparenza». Zanda annuncia poi querela contro il vicepremier per le affermazioni relative al suo ddl sugli stipendi dei parlamentari.
CARLO DE BENEDETTI
LA RISPOSTA DI CARLO VERDELLI
Da due anni Carlo De Benedetti è presidente onorario del gruppo Gedi: nessun incarico operativo. A parte questo dettaglio, esistono testate nelle quali l' editore può finanziare chi preferisce senza minimamente influenzare la linea del giornale. Si chiama libertà di stampa, un valore che Luigi Di Maio sembra ignorare (c. v.)
carlo verdelli foto di bacco (2) zanda