Ernesto Ferrara per “la Repubblica”
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Branzino e arselle: 120 euro. Frutta e verdura, 150. Baguette al forno, bistecca dal macellaio, spesa al supermercato: tutto con la carta di credito del Maggio. Come il ristorante a Ibiza, la suite a Budapest. E pure la cover del cellulare a 16,9 euro su Amazon.
«Sono una spugna. Devo avere la possibilità di fare la spugna e fare dei sogni», dichiarò Alexander Pereira quando arrivò, nel 2013, alla Scala, suo precedente incarico. Oggi più di qualcuno a Firenze, dove il manager di origini austriache dal 2019 è Sovrintendente del Maggio musicale, ha iniziato a capire cosa forse volesse intendere.
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Un'interrogazione di Fratelli d'Italia svelata da Repubblica ha sollevato il caso delle spese con le carte di credito di Pereira, tra quella aziendale e i rimborsi chiesti per quella personale: 60 mila euro nel 2021, oltre 14 mila nei primi 4 mesi del 2022: in media 5 mila al mese, punte di 8-9 mila. La Corte dei Conti ha aperto un'inchiesta per danno erariale. E si è scoperto che c'è un'altra indagine, sempre per emolumenti e rimborsi non dovuti, avviata a marzo sulla base di un esposto di melomani ben informati.
«Tutto documentato, tutto trasparente. Ho rispettato i tetti di spesa previsti. E non le chiamerei spese ma investimenti», si è difeso Pereira spiegando che gira il mondo a caccia di sponsor. E che nelle botteghe fa spesa per cucinare a casa sua per ospiti istituzionali, artisti e finanziatori. Tesi confermata dal pescivendolo, Montini di Borgo Ognissanti.
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Pure il maestro Zubin Mehta difende Pereira. Il sindaco Nardella invece ha chiesto approfondimenti e scritto al sovrintendente: «La prego di fornire i giustificativi». I consiglieri Torselli e Draghi di Fdi hanno verificato le date di alcune di quelle cene scoprendo che la Toscana in quel momento era in zona rossa e adesso chiedono di sapere se Pereira abbia violato le regole. «Devo tenere relazioni e viaggiare per cercare finanziatori. Russia, Svizzera, Germania.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti: gli sponsor del Maggio sono triplicati » rivendica Pereira, che ha uno stipendio da 240 mila euro lordi all'anno: il doppio di un ministro.
Con la carta risultano cene al Four Seasons di Firenze, pernottamenti al Bernini di Roma, conti da 3.500 al ristorante La Giostra e poi taxi, voli, pure l'elicottero privato da Zurigo a Gstaad: «Non c'era altro modo di raggiungere rapidamente la città, c'erano primari esponenti della finanza. In quell'occasione ho portato al Maggio 300 mila euro», ha spiegato Pereira, che domani è stato convocato dalla Commissione controllo di Palazzo Vecchio.
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«Non è un segreto che io ami cucinare, e di tanto in tanto mi metto ai fornelli per ospitare i finanziatori e gli artisti, cucinando i prodotti della bottega vicino casa. Non lo nascondo: gli scontrini sono sotto gli occhi di tutti». Ma anche l'ex ministro Valdo Spini, vicepresidente del Cda del Maggio, è critico: «Visto il periodo certi comportamenti sono inopportuni ». Il governatore Giani invoca sobrietà, Fdi le dimissioni. Furiosi i sindacati. E sul caso c'è anche un'interrogazione al ministro Franceschini.
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