Estratto dell’articolo di Danilo Taino per www.corriere.it
ursula von der leyen e rishi sunak a londra 2
Una pietra definitiva sopra la Brexit. Che sia piaciuta o meno, dopo quasi sette anni è probabilmente arrivato il momento di cambiare racconto: c’è stata e ora si va avanti. Anche perché il Regno Unito sta tornando. Non necessariamente più forte di prima. Diverso. Ma ritorna, in Europa e in altre parti del mondo.
Il fenomeno più significativo di questa nuova stagione britannica è forse l’immigrazione. Per anni si è ritenuto che l’uscita dall’Unione europea avrebbe diminuito significativamente il numero di persone in arrivo nel Paese per ragioni di lavoro o di studio. È stato vero per gli studenti e per i lavoratori a bassa qualificazione provenienti dalla Ue, ma nel complesso l’immigrazione ha registrato un boom: un saldo netto di più di mezzo milione l’anno scorso. È solo cambiata.
rishi sunak e ursula von der leyen annunciano l accordo sull irlanda del nord
Il nuovo sistema di immigrazione è stato introdotto all’inizio del 2021 ed è stato definito «la più grande riorganizzazione in mezzo secolo». L’obiettivo è attrarre lavoratori più qualificati che in passato, attraverso un sistema di sponsorizzazione (con scarsa burocrazia) con il quale le imprese e il settore pubblico possono assumere uno straniero pagandolo almeno un salario di 25.600 sterline. In questo modo, tendono ad arrivare lavoratori con competenze medio-alte (in senso allargato: anche chef, baristi e macellai per dire).
Il piuttosto disastrato Nhs, il servizio sanitario nazionale, ne sta beneficiando più di altri settori: nel 2022, i permessi d’immigrazione emessi per lavoratori esteri nella Sanità sono stati quasi 77 mila: infermieri e infermiere, medici, ostetriche, eccetera. Si prevede che anche in futuro arriveranno 250-300 mila immigrati qualificati all’anno.
irlanda dopo brexit 1
C’è un serio problema d’immigrazione sul Canale della Manica, da dove arrivano profughi senza permesso, e questo crea problemi politici e umanitari. Ma la legislazione post-Brexit sulla migrazione sta funzionando. […]
L’economia britannica, insomma, soffre, come molte altre, ma non va a fondo. Qualcuno aveva previsto, pochi mesi fa, che l’inflazione avrebbe superato il 20%: in realtà è alta ma appena sopra al 10%.
BREXIT
La settimana scorsa, il primo ministro Rishi Sunak è riuscito a fare passare in parlamento l’accordo che aveva raggiunto giorni prima con Bruxelles sulle regole commerciali da applicare al confine tra la Repubblica d’Irlanda e l’Irlanda del Nord. Era il contenzioso aperto, sin dai tempi di Boris Johnson, con la Ue sulla definizione del regime post-Brexit. Ora, i rapporti tra le due sponde della Manica possono migliorare. […]
Boris Johnson Brexit
Non che tutto vada bene, nel Regno. La City di Londra soffre e rischia una perdita di centralità a vantaggio soprattutto di New York. I servizi continuano a funzionare maluccio, a cominciare dall’Nhs.
Le differenze regionali in termini di crescita economica e di benessere restano rilevanti, anche se alcune aree hanno fatto balzi notevoli uscendo dalla deindustrializzazione. E il sistema dei partiti è entrato in sofferenza seria dopo l’abbandono della Ue e solo ora è forse – forse – in via di guarigione. Ormai, però, la Brexit sembra storia del passato. Londra è di nuovo nel mondo.
brexit