Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
theresa may balla sul palco 2
Se qualcuno avesse gli occhi per vederla davvero, la Brexit potrebbe essere un formidabile strumento di campagna elettorale contro i sovranismi. Anzi, lasciando per un momento da parte il tragico caso del primo divorzio nella storia dell' Unione europea, potrebbe trasformarsi persino in un argomento di rilancio del continente. Nei giorni scorsi il viceministro degli Esteri tedesco Michael Roth ha sintetizzato l' attuale teatro dell' assurdo puntando il dito contro «lo spettacolo di m» offerto da politici «nati con la camicia, che hanno frequentato le scuole e le università migliori» ma che «difficilmente» soffriranno le conseguenze del referendum più pazzo della storia.
THERESA MAY
Ogni giorno il Regno Unito sembra offrire momenti che sembrano rubati all' indimenticato Otter in Animal House: «Io penso che questa situazione richieda che qualcuno faccia un' azione assolutamente futile e stupida. Si tratta solo di stabilire quale». L' Europa, in questo frangente, sta facendo la figura dell' unico adulto nella stanza, come amano dire proprio gli inglesi. Ha esibito una ferrea unità nel respingere ogni tentativo di Theresa May di aprire una breccia nelle capitali più benevole come Berlino per strappare concessioni migliori.
DI MAIO THERESA MAY
E lo spettacolo di un Paese che si è infilato nell' incubo dell' addio alla Ue senza uno straccio di strategia dovrebbe diventare uno straordinario argomento per gli europeisti per spiegare come le scorciatoie dei populisti non abbiano sbocchi. Anche in Italia non si contano gli esponenti leghisti e grillini che gridavano "urrà" all' idea della Brexit e che oggi tacciono, imbarazzati. Perché non incalzarli, mentre il glorioso regno Unito si candida, nella peggiore delle ipotesi, a diventare una via di mezzo tra un gigantesco hedge fund e una Cayman in mezzo all' Atlantico?
Alice Weidel
Un altro elemento fondamentale per gli europeisti è che non c' è stata l' apocalisse dei profughi paventata dai pifferai sovranisti negli anni scorsi. Nessuno può più usare l' argomento delle "ondate di migranti" che starebbero per rovesciarsi sull' Europa senza sembrare patetico.
Tanto è vero che in Germania l' Afd, un partito che è ingrassato e si è spostato su posizioni di ultradestra grazie alle famose "porte aperte" di Angela Merkel, sta silenziosamente, ma costantemente perdendo voti. In alcuni Land cruciali dell' Est dove si vota tra settembre e ottobre ha perso dai due ai cinque punti, rispetto a sei mesi fa, mentre il partito più europeista della Germania, i Verdi, sta guadagnando consensi ovunque.
MERKEL E MACRON SGHIGNAZZANO
Fa sorridere poi l' idea che Matteo Salvini e l' Afd e gli altri partiti della destra populista possano coalizzarsi dopo le elezioni. Per fare cosa? In un' intervista con Repubblica, Alice Weidel ha definito la Lega «succube» dei 5Stelle e si è lamentata dell' Italia finita «in uno stato desolante» a causa delle banche traballanti e del debito stellare.
Sui migranti, qualsiasi tentativo dell' Italia di trovare una sponda nei cugini sovranisti ha trovato porte non chiuse: sbarrate. E il rapporto tra populisti e popolarità su un tema cruciale come l' austerità è inversamente proporzionale, se ci si trova in Germania o in Italia, in Olanda o in Grecia, in Danimarca o in Spagna. A Nord o a Sud, insomma. L' Afd, ad esempio, si scaglia spesso contro l' Italia e i suoi conti fuori posto per guadagnare consensi.
borghi salvini bagnai
Viceversa, la Lega prospera attaccando l' austerità tedesca imposta all' Italia. Anche a queste incongruenze dovrebbero far riferimento gli europeisti in questa campagna elettorale, per dimostrare che i populisti vivono solo di pars destruens. E non hanno idea di cosa proporre in alternativa a quello che sistematicamente distruggono.