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Stefano Arcobelli per gazzetta.it
La chiamano Cavallo Pazzo non a caso. Manuela Moelgg, dopo una prima manche stupefacente, non riesce a ripetersi e lascia il podio e la quarta medaglia azzurra alla compagna Federica Brignone. Peccato, perché accanto a Mikaela Shiffrin, al primo oro di questi Giochi, avrebbero potuto esserci entrambe. La Shiffrin sbanca Yongpyong in 2'20"02, imponendosi nel gigante olimpico ed è la sesta atleta della storia a vincere in carriera gigante e slalom olimpici. Tra i pali stretti si impose quattro anni fa a Sochi, ma domani proverà ad alzare l'asticella e a conquistare nella stessa edizione il successo in entrambe le specialità tecniche, come avvenuto 4 volte in passato.
brignone bronzo
Manuela Moelgg ha pagato forse la pressione, terminando così la gara in 8ª posizione, dietro anche a una splendida Marta Bassino 5ª. Sul podio, dunque, finiscono la 23enne americana che punta ai 5 ori in Sud Corea, la 25enne norvegese Ragnhild Mowinckel a 39/100 e la 27enne valdostana a 46/100. La Goggia, 11ª a 1"78, si complimenta con la collega: "Ho fatto una goggiata a metà muro però non sono riuscita ad avere buone sensazioni fin dalla prima manche, fin prima dell'errore, ma prendo e porto a casa e mi concentro sulle prossime gare. Brava Fede ha salvato l’Italia. Che dispiacere per Manu”.
In effetti, la figlia d'arte, la mamma è l'ex azzurra Maria Rosa Quario, il padre Daniele Brignone è maestro di sci, Federica Brignone dal gennaio dell'anno scorso ha cambiato marcia, soprattutto dal punto di vista mentale. e si vede: quest'anno è salita 4 volte sul podio di Coppa ed ora ha centrato anche quello olimpico. Ai Giochi di Vancouver 2010 si piazzò 18ª in gigante; il 17 febbraio 2011 fu argento ai Mondiali di Garmisch dietro la slovena Tina Maze; al termine fu tricolore di gigante a Courmayeur.. Ai Giochi di Sochi 2014 si è classificata 11ª nella supercombinata e non ha concluso né il gigante né lo slalom.
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PRECEDENTI — Non sono tante le medaglie olimpiche azzurre femminili in gigante: la prima venne conquistata a Squaw Valley 1960 da Giuliana Minuzzo; a Lillehammer 1994 e a Nagano 1998 a superarsi fu Deborah Compagnoni. Un digiuno di 20 anni esatti fino alla giornata coreana. Si tratta della 33ª medaglia italiana nello sci alpino ai Giochi olimpici, la prima femminile dall'oro in superG di Daniela Ceccarelli a Salt Lake City 2002.
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