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    "LA MORTE DI MARADONA? ME L'ASPETTAVO, L'AVEVANO ISOLATO, ULTIMAMENTE NON CI SI RIUSCIVA A PARLARE" – GIUSEPPE BRUSCOLOTTI, DETTO "PAL E FIERR'", STORICO CAPITANO DEL NAPOLI, A RADIO 2: "SE DIEGO SI ALLENAVA MENO DEGLI ALTRI? LEGGENDE METROPOLITANE. MAGARI ARRIVAVA VENTI MINUTI IN RITARDO, MA SI ANDAVA A FARE LA DOCCIA UN'ORA DOPO DI NOI. SU DI LUI C'ERA TANTA PRESSIONE, NON HA AVUTO UNA VERA LIBERTA'" – E POI SPIEGA IL MOTIVO PER CUI NON HA MAI AVUTO SPAZIO IN NAZIONALE


     
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    Da I Lunatici Radio2  https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/

     

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    Giuseppe Bruscolotti, ex calciatore, capitano del Napoli di Maradona, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei, live anche su Rai 2, sempre dal lunedì al venerdì notte, più o meno dall'una alle due e quaranta.

     

    Bruscolotti è stato uno dei migliori amici di Diego Armando Maradona: "I ricordi? Partendo dall'arrivo, mi torna in mente una città in delirio, pronta ad abbracciare il più grande il campione al mondo. Tra e me Maradona il primo incontro fu in albergo. Andai in qualità di capitano, per illustrarci la società e la città di Napoli, per parlargli dei pro e i contro di questa città. Poi col tempo siamo diventati amici veramente. La scintilla è scoccata perché entrambi parliamo chiaro, non la mandiamo a dire. E quando c'è una certa sincerità è facile diventare amici. C'è sempre stata franchezza, in tutte le cose. Questo ha reso il rapporto più facile".

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    Ancora Bruscolotti su Maradona: "Lui come gioiva in mezzo al campo aveva anche tanta voglia di vivere fuori. Ma la sua popolarità non glielo permetteva. C'era tanta pressione, non godeva di una piena libertà, quella libertà che uno tante volte cerca. Però fa parte del gioco, se sei un divo devi pagarne lo scotto. Credo che anche se ha avuto delle difficoltà per questo, credo che a chiunque poi faccia piacere questo affetto e questo calore. Purtroppo quando si è popolari c'è l'altra faccia della medaglia, ci sono i pro e i contro. Però l'affetto che si è creato con Napoli non morirà mai".

     

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    Sul rapporto con Maradona nello spogliatoio: "Gelosia nei confronti di Maradona? Assolutamente, mai! E' stata un'amicizia schietta e pulita e tutto il gruppo amava Diego. Eravamo amici. I calciatori che sono gelosi di un compagno che va al di sopra di tutte le cose sono stupidi. Se giochi con un fuoriclasse non puoi essere geloso, devi essere solo contento. Se è vero che Maradona si allenava meno degli altri? E' una diceria. Anche se arrivava venti minuti dopo, finiva un'ora dopo di noi. Stava lì ore ad allenarsi, a calciare, nonostante la sua classe immensa lui non è che non si allenasse. Le punizioni, quel modo di calciare particolare, lo allenava per ore".

     

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    Bruscolotti sui prepartita di Maradona: "Fughe dall'albergo, donne e fan in delirio? C'è tanta fantasia su questo. Molti cronisti ci hanno giocato, tante cose sono inventate. Ma fa parte del gioco, anche questo. Per festeggiare le vittorie, invece, spesso andavamo a cena a casa mia e cucinava mia moglie. Maradona adorava la sua pasta aglio e olio".

     

    Sulla morte di Maradona: "Per me non è stata una doccia fredda. Pensavo che potesse accadere qualcosa. Negli ultimi tempi alcune notizie mi facevano pensare tante cose. Ultimamente lo avevano isolato, quindi era difficile parlare con lui. Non c'era più il passaggio diretto, era tutto filtrato. La cosa era diventata difficile". 

     

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    Bruscolotti era uno dei migliori marcatori italiani ma in Nazionale non ha mai avuto spazio: "All'epoca c'era prevenzione verso chi non giocava in certe squadre. C'erano i blocchi che non permettevano a chi non giocava in certe squadre di avere spazio in Nazionale. Io mi sono trovato in questa situazione ed è stato un grande dispiacere. Perché non mi sono mai sentito inferiore a nessuno nella mia epoca. Perché non nascono più difensori di un certo tipo? E' un problema di scuola, mancano proprio i fondamentali, tante volte vedo i difensori affrontare gli avversari di pancia, non si sanno posizionare. L'allenatore che più mi è rimasto impresso? Vinicio. Era uno che ha avuto le sue idee e le ha messe in campo, con ottimi risultati. Faceva un calcio totale. In Italia il calcio totale l'ha portato lui. Oggi in tanti scoprono l'acqua calda".

     

    Sul campionato di oggi: "Il Napoli è partito molto bene, le milanesi sono tornate, vedo una lotta a tre. Ci sono tanti goal, non so se sia così divertente, per me alla fine i tifosi vogliono vincere, non segnare tantissimo. E' un calcio che a taluni diverti, altri invece ricordano con tanta passione e tanto amore il nostro calcio. 

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