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Dal “Corriere della Sera”
Il presidente della Bielorussia Aleksander Lukashenko ha difeso l'invasione russa in Ucraina, dicendo che Mosca era costretta ad agire perché «provocata da Kiev». Ma ha anche sottolineato ai microfoni dell'agenzia stampa Associated Press di avere l'impressione che «la guerra si sia trascinata troppo a lungo». A differenza di Putin, che ha sempre definito l'invasione un'operazione speciale, Lukashenko ha scelto di usare la parola «guerra».
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«Io ho questa sensazione, però non sono così coinvolto nella questione da poter dire se le cose stiano andando secondo i piani, come dicono i russi», ha ammesso Lukashenko. Dall'inizio della guerra, il 24 febbraio, Minsk ha consentito più volte alle truppe russe di passare per il confine bielorusso, agevolando l'invasione del territorio ucraino da nord. D'altronde il presidente, unico alleato dichiarato della Russia, durante l'intervista si rivolge a Putin come al suo «fratello maggiore», che non ha «con nessuno dei leader mondiali relazioni più strette, più aperte o più amichevoli di quelle che ha con il presidente della Bielorussia».
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