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    BRUTTE NOTIZIE PER ENRICHETTO LETTA E IL SUO CAMPO "LARGO": ALLE AMMINISTRATIVE I RENZIANI SI ALLEANO CON IL CENTRODESTRA. ANCHE ITALIA VIVA CON IL CANDIDATO DI FRATELLI D'ITALIA A RIETI. IN SICILIA L'IPOTESI DI UN'INTESA "LABORATORIO" A PALERMO, DA FORZA ITALIA AL PD PASSANDO PER I CENTRISTI SUL NOME DEL RENZIANO DAVIDE FARAONE, SEMBRA PERDERE QUOTA. GIOCHI APERTI A VERONA - LA PRECISAZIONE DI PAOLO TRANCASSINI, FRATELLI D'ITALIA: "A RIETI NESSUNA INTESA POLITICA CON RENZI"


     
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    On. Trancassini coordinatore Regionale Lazio Fratelli d’Italia - In nessun comune accordi con partiti di sinistra e movimento 5 stelle.

     

    "In relazione a recenti articoli di stampa riguardanti le prossime elezioni amministrative del Comune di Rieti, una delle Citta che andrà al voto nel Lazio in primavera, si precisa che tra Italia Viva e FdI non vi è alcun asse. Un lavoro intelligente e coinvolgente da parte del candidato sindaco del centrodestra, Daniele Sinibaldi, che sta costruendo un programma e un progetto che aggiunge anche una forte componente civica alle tradizionali istanze del centrodestra e che evidentemente, sta risultando attrattivo nei confronti di ampi settori della Città che attorno ad esso stanno convergendo. Ovviamente, tale capacità attrattiva del candidato del centrodestra a Rieti non può che farci piacere ma nulla c'entra con ipotesi di accordi o intese politiche con Italia Viva. Come ovvio che sia, FdI rimane convintamente avversaria di Renzi e di Italia Viva".

     

    Antonio Rapisarda per “Libero quotidiano”

     

    LETTA RENZI LETTA RENZI

    Le Amministrative di primavera, in attesa del big match delle Regionali in Sicilia a novembre, oltre al dato locale daranno indicazioni importanti sullo stato di salute delle coalizioni. Uno dei temi della vigilia, infatti, è proprio la capacità di allargare il campo della propria offerta oltre il perimetro classico, frutto della somma dei partiti. Da questo punto di vista giungono brutte notizie per Enrico Letta e il suo "campo largo": ad essere attrattivo nei territori è il "campo vasto" alternativo.

     

    Un caso interessante è Rieti. Nel capoluogo laziale la notizia ufficiale è che il progetto proposto dal candidato sindaco di tutto il centrodestra, il meloniano Daniele Sinibaldi, ha trovato l'adesione, oltre che dell'intero blocco centrista, anche dei renziani di Italia Viva. A supporto dell'imprenditore 35enne di Fratelli d'Italia (attuale vicesindaco e assessore alle Attività produttive), infatti, è giunta la lista "Rieti al centro": una federazione che vede al suo interno Coraggio Italia, l'Udc e appunto Italia viva.

     

    DANIELE SINIBALDI DANIELE SINIBALDI

    Niente simboli, a riprova di un progetto civico che non ha sbocchi "nazionali". Ma comunque un segnale di forza e di proiezione "riformista" del centrodestra, preferito agli avversari (il Pd deciderà con le primarie) che propongono invece esponenti della sinistra radicale: proprio l'offerta, non esattamente moderata, del centrosinistra è stata il motivo per la scelta di campo alternativa di Iv. «Sinibaldi si è interessato alle nostre proposte, ha ascoltato e condiviso la nostra visione di città», ha spiegato la coordinatrice provinciale renziana alla presentazione della lista.

     

    A confermarlo a Libero è lo stesso candidato del centrodestra: «La nostra compattezza ci sta permettendo di essere attrattivi rispetto ad esperienze, sentimenti e movimenti civici che tradizionalmente non si collocano nella nostra coalizione ma che a Rieti guardano a noi per realizzare progetti concreti con un programma amministrativo partecipato». Se a Rieti la coalizione è al completo, anzi di più, a Verona la proposta del sindaco uscente Federico Sboarina, anch' esso esponente di FdI, continua a riaggregare. Dopo la Lega, è giunta ieri l'ufficializzazione del sostegno di Coraggio Italia, fortemente voluto dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. Resta da capire che cosa deciderà di fare Forza Italia: se nelle scorse settimane sembrava in campo un'interlocuzione avviata con l'ex sindaco Flavio Tosi, dopo la porta lasciata aperta da Antonio Tajani, è previsto l'incontro fra gli azzurri e Sboarina.

    davide faraone matteo renzi davide faraone matteo renzi

     

    Le premesse per una ricomposizione in grande stile per il capoluogo scaligero sembrano esserci tutte. In Sicilia, gli equilibri sulle due principali realtà al voto - Palermo e Messina - sembrano strettamente legati al nodo Regionali: se è vero che per Palazzo d'Orleans si voterà in autunno, mentre per le città in primavera, il nodo della riconferma del governatore Nello Musumeci (già in campo per FdI e Diventerà bellissima: freschi di intesa) potrebbe sbloccare le caselle del centrodestra per il capoluogo di regione (dove, al momento, tutti i partiti hanno una loro proposta: da Carolina Varchi, per FdI, a Francesco Scoma, perla Lega) e per la città dello Stretto. Sul punto a giovare potrebbe essere la prassi: ossia la riconferma - valida in tutti i territori chiamati al votodegli uscenti.

     

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    «Del resto «i partiti governano da quattro anni insieme in Regione». A rasserenare gli animi ieri - dopo le indiscrezioni su uno strappo ventilato della Lega sulla Regione d'accordo con Forza Italia e autonomisti - due episodi: la visita dell'ex governatore Totò Cuffaro a Musumeci e le parole dell'altro ex governatore Raffaele Lombardo che ha rilanciato «l'unità della coalizione».

     

    Una brutta notizia, questa, per i tifosi del campo largo in Sicilia: l'ipotesi di un'intesa "laboratorio" a Palermo, dagli azzurri al Pd passando per i centristi sul nome del renziano Davide Faraone, sembra ormai sulla via del tramonto.

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