Estratto dell’articolo di Leonardo Di Paco per “La Stampa”
raffaele fitto presenta le modifiche al pnrr 4
Il governo atterrerà oggi a Bruxelles con la speranza di aver fatto bene i compiti e di venire promosso dall'Europa sul delicato capitolo della rimodulazione dei fondi del Pnrr. L'interrogato sarà il ministro per gli Affari Ue e il Pnrr, Raffaele Fitto, atteso dal capo della task force europea dedicata, Celine Gauer, per parlare del nuovo piano presentato ad agosto dall'Italia assieme al capitolo RepowerEu.
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L'esecutivo capeggiato da Giorgia Meloni ha pesantemente messo mano al piano, andando a rimodulare un totale di 144 progetti e riforme sui circa 349 previsti inizialmente. Una sforbiciata che, assieme alla sua integrazione col capitolo RepowerEu, taglia interventi per 15,89 miliardi, da quelli per l'efficientamento dei Comuni – l'Anci parla di 55 mila progetti cestinati – fino al welfare, ai trasporti o per la riduzione del rischio idrogeologico.
Celine Gauer
La riunione in programma oggi, ha spiegato il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer, «consentirà il buon avvio del lavoro di analisi della Commissione». […]
Dal governo provano a ostentare ottimismo. «I dati che cominciano ad affluire sono positivi e confortanti, bisogna lavorare perché questi possano migliorare e la revisione del Piano è un elemento importante» ha sottolineato ieri Fitto durante la sua visita a Cernobbio.
Il cronoprogramma dell'esecutivo, solo dopo un doppio intervento di modifiche la richiesta per la terza rata da 18,5 miliardi, ha incassato la luce verde della Commissione. Con il sì del Consiglio Ue atteso nei prossimi giorni il bonifico europeo dovrebbe concretizzarsi. Allo stesso tempo la Commissione sta esaminando le modifiche apportate dal governo ai target relativi alla quarta rata, la cui richiesta sarebbe dovuta pervenire a fine giugno.
il pnrr rimodulato dal governo meloni - la stampa
Salvo improbabili sorprese dell'ultimo minuto tutto dovrebbe filare liscio, anche perché la revisione del Piano messa in atto dal governo è stata fatta sotto la stretta osservazione di Bruxelles. Dopo l'atteso via libera, l'Italia potrà così far partire la richiesta per la quarta rata (da 16,5 miliardi) con la speranza di ottenere il finanziamento entro la fine del 2023.
Sul Pnrr la premier e Fitto non si aspettavano che la partita con Bruxelles fosse stata tanto complessa. Inoltre, ha aggiunto lo stesso Fitto sempre dal lago di Como, «pochi si concentrano su un elemento fondamentale della revisione del Pnrr, il RepowerEu, la proposta nazionale che prevede investimenti strategici sulle reti e anche interventi molto importanti in termini di efficientamento energetico con incentivi per famiglie e imprese per circa 20 miliardi. Complessivamente può rappresentare, una volta concluso l'iter di confronto con la Commissione europea e se autorizzato, una opportunità molto importante in questa direzione».
Celine Gauer
[…] Sul piano finanziario l'Italia non ha fatto richiesta di ulteriori prestiti (in totale all'Ue rimane in tasca un tesoretto di 93 miliardi di euro) ma resta uno dei cinque Paesi ad aver comunque fatto domanda per tutta la quota disponibile.
RAFFAELE FITTO E PAOLO GENTILONI raffaele fitto giorgia meloni