DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
1 - ECCO IL VACCINO SPERIMENTALE, ORA VIA AI TEST MA NON SARÀ IN COMMERCIO PRIMA DI UN ANNO
Enza Cusmai per “il Giornale”
ricercatori al lavoro per il vaccino sul coronavirus
Ci sono già le dosi e probabilmente anche i candidati. Pochi, sani, coraggiosi e ben pagati. Venticinque in tutto che faranno da cavie per capire se il nuovo vaccino made in Usa contro il coronavirus non è più un miraggio. La notizia ha già fatto il giro del mondo. Arrivando anche in Cina che si è vista «bagnare il naso» dalla potenza statunitense in fatto di supremazia medico-scientifica. Ma per l' umanità questo è un problema del tutto secondario. Gli americani hanno soldi e tecnologie e ieri hanno dato l' annuncio che il pianeta attendeva.
Per la precisione l' onore della notizia è stata concessa all' azienda biotech americana Moderna che, dopo soli 42 giorni dall' identificazione della sequenza, hanno spedito il primo lotto del vaccino sperimentale mRNA-1273 all' Istituto Nazionale delle Allergie e Malattie Infettive (Niaid), per avviare la fase 1 della sperimentazione clinica su un piccolo numero di persone che inizierà in primavera.
Lo stesso direttore del Niaid, l' immunologo Antony Fauci ha confermato l' operazione. «Stiamo esplorando diversi candidati sul fronte vaccini. E l' Istituto entro la fine di aprile potrebbe iniziare un test clinico su circa 20-25 volontari sani, testando se due dosi del vaccino sono sicure e inducono una risposta immunitaria in grado di proteggere dall' infezione». Sicurezza per il vaccinato umano ed efficacia contro il virus. Due condizioni indispensabili per continuare la sperimentazione i cui risultati iniziali potrebbero essere disponibili a luglio o agosto.
ricercatori al lavoro per il vaccino sul coronavirus 2
«È importante rendersi conto che lo sviluppo di vaccini sperimentali e i test clinici per stabilire la loro sicurezza ed efficacia richiedono tempo. Un vaccino contro il nuovo coronavirus probabilmente - avverte Fauci - non sarà ampiamente disponibile per più di un anno». Il tempo, insomma, che tutti i virologhi avevano stimato come termine minimo. Se poi c' è qualche intoppo, si dovranno aggiungere altri sei mesi alla sperimentazione, e finiamo così ai 18 mesi adombrati da più parti.
Ma i tempi della scienza non si discutono. E un vaccino che previene pandemie influenzali gravi come il coronavirus potrebbe essere utilizzato in altre situazioni analoghe. Intanto adesso sappiamo che si chiama mRNA-1273, si basa su una forma stabilizzata della proteina di punta, detta Spike Protein, del coronavirus. La proteina «spike» è necessaria per l' infezione ed è stata già alla base dei vaccini contro gli altri Coronavirus responsabili della Mers e della Sars. L' Istituto americano è impegnato anche nello studio della cura del Covid-19. «Il Niaid sta portando avanti lo sviluppo di antivirali e anticorpi monoclonali per un potenziale utilizzo contro Covid-19.
ricercatori al lavoro per il vaccino sul coronavirus 1
Stiamo preparando - precisa Fauci - dei protocolli per studi in vitro e in vivo sull' antivirale remdesivir, che ha mostrato risultati promettenti contro altri coronavirus in modelli animali.
Inoltre, gli scienziati Niaid stanno lavorando per identificare anticorpi monoclonali con potenziale terapeutico a partire da campioni stoccati di pazienti con Sars e campioni di pazienti con Covid-19».
2 - IL FARMACO STUDIATO CONTRO L'EBOLA FA SPERARE I MEDICI
Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”
Aumenta la fiducia dei medici per il farmaco sperimentale indicato dall' Organizzazione mondiale della sanità nelle linee guida sulle terapie da somministrare ai pazienti con Covid-19. È il remdesivir, un antivirale prodotto dall' azienda americana Gilead Sciences, studiato per il virus Ebola ma che sembrerebbe funzionare anche contro il nuovo coronavirus.
«Potrebbe essere la soluzione», ha affermato il capo missione in Cina dell' Oms, Bruce Aylward. I risultati dei primi test sull' uomo, condotti proprio in queste settimane nell' ospedale di Wuhan su pazienti gravi e di moderata gravità, saranno comunicati ad aprile. La sperimentazione clinica era stata accelerata proprio nella speranza che il farmaco, provato solo sugli animali, attivo anche contro i coronavirus di simili sindromi con polmonite grave (SARS e MERS) potesse costituire un aiuto terapeutico in una situazione di emergenza assieme ad una combinazione di antivirali specifici contro l' Hiv, il virus dell' Aids.
Il remdesivir è stato utilizzato anche nei tre pazienti curati allo Spallanzani, guariti.
Si tratta dei due coniugi cinesi (lui sta bene ed è tornato in reparto, lei sta per essere dimessa dalla terapia intensiva) ammalatisi durante la vacanza in Italia, ricoverati nell' ospedale romano appena arrivati a Roma. E del ricercatore emiliano rimpatriato assieme ad una sessantina di italiani dalla Cina. I malati della Lombardia sono trattati con la stessa cura.
Nicola Petrosillo, direttore del dipartimento clinico e di ricerca sulle malattie infettive dello Spallanzani, avanza le prime valutazioni positive: «I nostri tre casi non possono fare letteratura. Però è una terapia molto promettente, senza effetti collaterali di rilievo. Perché un antivirale studiato per un virus differente è attivo anche contro il nuovo agente infettivo? Sono molecole capaci di agire su determinati meccanismi, comuni ai virus. In questo caso la terapia interviene bloccando la replicazione virale all' interno della cellula».
In una conferenza stampa a Pechino, il rappresentante dell' Oms ha dichiarato: «Al momento esiste un solo farmaco che riteniamo possa avere una reale efficace». Le azioni della Gilead sono di botto aumentate del 4,6%.
L' americana Charbeat pensa al vaccino anti SARS-CoV 2 e si dice pronta a partire con i test clinici.
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