Fabrizio Caccia per corriere.it
Ha letto, Roberto Burioni, cosa ha dichiarato Matteo Renzi?
roberto burioni
«Vi prego, basta con le polemiche e le divisioni. Qui siamo tutti sulla stessa barca: destra, centro e sinistra. Il virus è democratico e infetta tutti. Perciò benissimo ha fatto il ministro Speranza a prendere ora dei provvedimenti assolutamente necessari. Ma Renzi che ha detto, scusi?».
Che lei sul coronavirus «non ha mai sbagliato un colpo, anche quando veniva attaccato».
«Eh lo so, mi hanno dato dell’allarmista, addirittura del fascioleghista, perché dall’inizio ho sostenuto che l’isolamento delle persone provenienti dalla Cina fosse l’unico modo efficace per evitare il diffondersi del virus. Sottolineo: persone, non cinesi»
Niente razzismo.
ROBERTO BURIONI
«Per carità! Ma io non m’offendo mai, lascio correre, anzi querelo solo se mi danno del romanista, data la mia risaputa fede calcistica laziale. Però sono un virologo che studia la materia da 35 anni e se m’hanno chiamato a insegnare al San Raffaele di Milano, forse un motivo ci sarà, no? Però adesso niente panico e remiamo tutti nella stessa direzione. Mi appello soprattutto alla responsabilità dei cittadini italiani».
Che vuole dire?
«Dico: niente panico, perché davanti a 16 casi, 14 in Lombardia e 2 in Veneto, l’Italia può benissimo reagire e contenerli».
Ma come?
burioni
«In primis bisogna individuare tutte le persone entrate in contatto con questi malati. E sarà meglio, secondo me, isolarne 20 di più che 20 di meno. Due settimane di quarantena non sono mica 10 anni di carcere duro! Si tratta di un piccolo sacrificio che tutti questi cittadini, ne sono sicuro, sapranno affrontare per il bene pubblico.
E lo stesso deve valere, senza alcuna eccezione, per chi viene in Italia dalla Cina facendo scalo in altri aeroporti. Quarantena per tutti! Perché davanti a un virus così pericoloso è il momento di non pensare più al profitto individuale o al proprio tornaconto politico. Anzi, spero che chi sta cercando di sfruttare ora la situazione per guadagnare consensi, venga un giorno punito severamente dagli elettori».
Lei lo scrisse già l’8 gennaio scorso, in tempi non sospetti, sul suo sito Medical Facts Ma non le diedero molto retta...
coronavirus
«Sì, scrissi così: in Cina c’è un guaio... E poi il 25 gennaio sempre sul sito proposi la quarantena per tutte le persone che tornavano da là. Invece mi criticarono, dandomi del bugiardo, perché sostenevo pure la possibilità che i pazienti asintomatici potessero trasmettere l’infezione. Ebbene, purtroppo, tutto questo è successo: il coronavirus ora è in Italia e ci è arrivato con un individuo proveniente dalla Cina che, praticamente asintomatico, ha infettato un italiano che poi ha contagiato altre persone. A questo punto, però, bisogna evitare altre due cose».
Quali?
«La sopravvalutazione e la sottovalutazione del virus. Sopravvalutarlo può creare forti disagi nella vita dei cittadini. Guai però a sottovalutarlo: perché si può morire».
ROBERTO BURIONI roberto burioni da fabio fazio
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