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    GLI AMERICANI SANNO DOVE COLPIRE: SULL’OSSESSIONE DI PUTIN PER IL TRADIMENTO - IL CAPO DELLA CIA WILLIAM BURNS HA MESSO LA PULCE NELL’ORECCHIO AI VERTICI RUSSI: “PUTIN STA CONDANNANDO LA RUSSIA AD UN FUTURO COME COLONIA ECONOMICA DELLA CINA E LA DISAFFEZIONE DELLA SOCIETÀ STA CREANDO PER LA CIA GRANDI OPPORTUNITÀ DI RECLUTARE NUOVE SPIE, CHE NON STIAMO SPRECANDO - È SORPRENDENTE CHE PRIGOZHIN ABBIA PRECEDUTO LE SUE AZIONI CON UN ASPRO ATTO D’ACCUSA CONTRO LA LOGICA MENDACE DEL CREMLINO PER L’INVASIONE DELL’UCRAINA…”


     
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    WILLIAM BURNS WILLIAM BURNS

    Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

     

    Il direttore della Cia William Burns è stato a Kiev all’inizio di giugno, per discutere i piani della controffensiva e come arrivare a un negoziato di pace entro la fine dell’anno. Washington ora sta considerando di dare all’Ucraina i missili a lunga gittata Atacms e le bombe cluster, proprio per aiutare e accelerare gli attacchi in corso, affinché raggiungano i risultati necessari a convincere Mosca a trattare.

     

    La visita è avvenuta prima dell’insurrezione di Prigozhin, dove Burns ha svolto un altro ruolo cruciale, chiamando il collega dell’Svr Sergei Naryshkin per rassicurarlo che gli Usa non avevano nulla a che vedere con il tentato colpo di Stato. Ieri però il capo della Cia, parlando alla britannica Ditchley Foundation, ha detto che l’ammutinamento dimostra i danni già fatti da Putin al proprio Paese e apre la porta al reclutamento di spie nella società russa delusa e stanca.

    putin biden putin biden

     

    Secondo il Washington Post e il New York Times , che hanno rivelato la notizia perché qualche fonte anonima ha deciso fosse utile divulgarla, Burns è andato a Kiev per ascoltare i piani, non per dare istruzioni. Gli ucraini gli hanno detto che […] Lo scopo principale è avanzare verso Sud, in modo da tagliare il ponte di terra che Mosca ha costruito per collegare il suo territorio alla Crimea.

     

    Ciò consentirà di bloccare i rifornimenti, rendere impossibili il proseguimento dell’occupazione, e piazzare le artiglierie a distanza utile per colpire la penisola. Nello stesso tempo si cercherà di avanzare nelle province orientali del Donbass, entro la fine dell’autunno.

    PRIGOZHIN E PUTIN PRIGOZHIN E PUTIN

     

    Mettere sotto la minaccia di bombardamenti costanti la Crimea, pur senza cercare di riconquistarla, potrebbe convincere finalmente Putin a sedersi per un negoziato vero entro il termine dell’anno, che forse gli lascerebbe il controllo della penisola, ma riconsegnerebbe a Kiev la maggior parte dei territori occupati e l’accettazione delle garanzie di sicurezza che la Nato chiarirà durante il vertice dell’11 e 12 luglio a Vilnius.

     

    […] Burns ha […] commentato il caso Prigozhin: «È stata una sfida armata allo Stato russo. Un affare interno in cui gli Stati Uniti non hanno avuto e non avranno alcuna parte». Però «è sorprendente che Prigozhin abbia preceduto le sue azioni con un aspro atto d’accusa contro la logica mendace del Cremlino per l’invasione dell’Ucraina e la condotta della guerra da parte della leadership militare russa.

    VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI VLADIMIR PUTIN JOE BIDEN - ILLUSTRAZIONE TPI

     

    L’impatto di quelle parole e di quelle azioni durerà, vivido promemoria dell’effetto corrosivo dell’invasione di Putin sulla sua stessa società e il suo stesso regime». Il capo del Cremlino sta condannando la Russia ad «un futuro come colonia economica della Cina», e «la disaffezione della società sta creando per la Cia grandi opportunità di reclutare, che non stiamo sprecando».

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