DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
Gianluca Paolucci per "la Stampa"
Unipol compra il 6,65% di Popolare di Sondrio e sale fino al 9,5% dell' istituto valtellinese.
Se - come atteso da tempo - il sistema bancario italiano va verso un ulteriore consolidamento, quella di ieri può essere considerata la prima mossa. Unipol, primo azionista di Bper con il 20%, si posiziona così nel capitale della Sondrio - con la quale ha già un accordo di bancassicurazione - in vista della trasformazione in società per azioni di quella che è rimasta l' ultima popolare quotata.
«L' operazione si inquadra nella strategia di UnipolSai finalizzata a contribuire ai piani di sviluppo della banca, partner industriale del gruppo Unipol dal 2010 nel comparto della bancassicurazione Danni e Vita», ha detto UnipolSai annunciando l' operazione.
Tecnicamente un «reverse accelerated book building», un'offerta di acquisto di azioni per la quale promette un premio tra il 2% e il 4% del prezzo di Borsa di ieri e che costerà al gruppo bolognese 125 milioni di euro. In caso di esito positivo, la quota andrà ad aggiungersi al 2,9% già in possesso di Unipol e farà del gruppo assicurativo il primo azionista della Sondrio. Bper e Sondrio sono già partner in Arca sgr e Arca Vita, quest' ultima controllata da Unipol.
Ma al di là delle dichiarazioni ufficiali è difficile non vedere un disegno di più ampio respiro per la costruzione di un polo bancario sotto il controllo della compagnia assicurativa. Un disegno che non si ferma a Sondrio ma va verso Carige. Il Fondo interbancario, che controlla l' istituto, deve trovare un acquirente dopo che Cassa centrale banca si è tirata indietro dagli accordi del 2020 e viene indicato da più parti come la preda perfetta per Bper.
In questa ipotesi, l'aggregazione intorno a Bper di Sondrio, Carige e dei 587 sportelli ex Ubi Banca acquisiti da Intesa fanno di fatto dell'istituto emiliano il vero terzo polo bancario del paese, distaccato dai colossi Intesa e Unicredit ma davanti a Banco Bpm, a questo punto vera grande esclusa dai giochi in atto.
Se la definizione della strategia è in mano a Unipol e al suo numero uno Carlo Cimbri, la gestione operativa del processo spetta a Piero Montani. Banchiere di lungo corso, voluto proprio da Cimbri per gestire il processo di crescita di Bper, conosce bene Carige dove è stato ad e vanta ottimi rapporti personali con il numero uno di Sondrio, Mario Alberto Pedranzini.
Il quadro definitivo si avrà però solo con le prossime mosse del governo. Se deciderà di assumere un ruolo di regia per rendere praticabile la fusione a tre di Unicredit con Mps e Banco Bpm - intervenendo con un decreto sul settore, già allo studio del Tesoro -. Oppure, più improbabile, se vorrà mantenere un ruolo defilato e notarile, limitandosi a registrare le scelte dei banchieri.
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