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Dario De Vico per il Corriere della Sera
In occasione delle precedenti crisi di Alitalia la politica, peraltro anche in buona fede, ha sempre sostenuto il prevalente interesse nazionale di avere una compagnia di bandiera legando strettamente il raggio di azione del vettore tricolore ai destini economici del nostro turismo. Il ragionamento era molto lineare: se abbiamo un' Alitalia forte e pubblica possiamo orientare le scelte in direzione del soddisfacimento dei flussi di turismo in ingresso e possiamo anche prevedere rotte che portino gli stranieri in Italia senza dover far per forza scalo a Parigi, Francoforte o Zurigo.
Questa visione «sistemica» ci ha accompagnato per innumerevoli anni senza che poi, nella cruda realtà, si mettesse mai in atto una vera strategia-Paese capace di combinare e ottimizzare i due business. Successivamente l' argomento dell' interesse turistico è stato utilizzato come una foglia di fico per coprire altri opzioni, a sinistra di natura ideologico-statalista e a destra di tutela della constituency elettorale romana, o per giustificare la debolezza dei tanti piani industriali partoriti in questi anni.
Fin qui il passato, oggi però assistiamo a una crescente divaricazione tra flussi turistici e reale influenza commerciale di Alitalia. Solo per riferirci all' ultima Pasqua molte città italiane (e non solo Venezia, Firenze, Roma) hanno fatto il pieno di turisti stranieri dimostrando così che ciò che fa premio è la capacità di attrazione e non la presenza sul mercato di una compagnia di bandiera tricolore. Da qui il venire meno dell' alibi dell' interesse nazionale.
Una volta però elaborato il lutto della compagnia nazionale sarà necessario operare in due direzioni per dare ulteriore ossigeno ai flussi turistici: a) concordare una regia comune con le Regioni che versano generosi sussidi a Ryanair in cambio di voli diretti; b) negoziare con le compagnie estere, meglio le extra-europee, accordi che evitino il più possibile il doppio scalo e quindi non regalino ad altri - anche se per una sosta intermedia - il turista attratto dalla bellezza delle nostre città.
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