DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
Francesco Giubilei per “il Giornale”
A quasi sei mesi dall' introduzione della fattura elettronica che ha gettato nel caos decine di migliaia di aziende, continuano i disagi per le imprese italiane senza che ne sia esente il mondo dell' editoria e della cultura. Da alcune settimane è in corso tra gli editori e i distributori italiani una vera e propria rivolta nei confronti di Amazon perché da quando è stata introdotta la fatturazione elettronica (1 gennaio 2019) il colosso americano della distribuzione on line non ha liquidato le fatture emesse da centinaia di editori relative ai libri venduti anche da più di cinque mesi.
Un' autentica emergenza per l' editoria italiana, con milioni di euro inevasi al punto che l' Associazione Italiana Editori è dovuta intervenire con una durissima circolare in cui ha chiesto di «pagare prontamente le fatture inevase, senza condizioni» e di «fornire indicazioni chiare e definitive per la compilazione delle future fatture». Il motivo del mancato pagamento è da attribuirsi alla richiesta da parte di Amazon di informazioni facoltative ai fini fiscali ma ritenute necessarie dal colosso dell' ecommerce.
Si assiste così al paradosso che le fatture perfettamente regolari ai fini della normativa vigente non vengono liquidate, con l' aggravante che i campi facoltativi da inserire sono stati comunicati da Amazon solo ad aprile, molto tempo dopo l' emissione delle prime fatture.
Un grave danno per gli editori che, oltre a dover anticipare i costi della tipografia e delle spedizioni per i libri venduti e ad oggi non pagati, attenendosi alle nuove regole, hanno inviato contestualmente le fatture all' Agenzia delle Entrate, versando l' Iva del primo trimestre senza ricevere il pagamento dei libri venduti. Arrivato nel mercato italiano con l' intento di rivoluzionare i perversi meccanismi della distribuzione tradizionale che adotta pagamenti nella maggior parte dei casi a 150 giorni, Amazon sembra essersi allineato alle stesse dinamiche e a rimetterci, ancora una volta, sono gli editori italiani.
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