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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Carlotta Scozzari per Dagospia
Dietro il lancio di un'offerta pubblica di acquisto (Opa) da parte del colosso Vodafone sulla piccola Cobra Automotive Technologies si nasconde un'operazione molto più renziana di quanto lì per lì possa sembrare. Per rendersene conto basta guardare chi sono i protagonisti dell'affare: alla guida del gruppo britannico della telefonia c'è l'italiano Vittorio Colao, mentre socia di riferimento dell'azienda che produce sistemi di sicurezza per automobili al 51,4% è la Kme Partecipazioni, a sua volta controllata al 100% da Intek, la cassaforte di Vincenzo Manes.
Ora, Colao, classe 1961, è il manager da 13 milioni di euro l'anno che quest'anno ha risposto al premier Matteo Renzi con un "due di picche" per due volte di fila a breve distanza l'una dall'altra: la prima, quando c'era da sostituire Paolo Scaroni ai vertici dell'Eni, e la seconda quando è stato sondato per un ministero (pare si trattasse dello Sviluppo). Nonostante il doppio "no, grazie", il feeling tra il grande capo mondiale di Vodafone e Renzie c’è, tanto che il premier non sembra essersi arreso e confida di riuscire prima o poi a riportare il manager in Italia piazzandolo su qualche poltrona importante.
Il finanziere Manes, classe 1960, è invece vicino al presidente del Consiglio fin dai tempi della prima Leopolda. Qualcuno lo indica come uno dei più ascoltati consulenti di Renzie in materia di economia e dintorni. Quel che è certo è che il legame appare stretto e solido, anche perché Manes figura tra i finanziatori del premier, attraverso i contributi alla Fondazione Open (oltre 60mila euro).
Insomma, considerato il rapporto di vicinanza a Renzie tanto di Colao quanto di Manes si capisce ancora meglio perché la stampa finanziaria oggi bolli l'Opa di Vodafone su Cobra, che ha un valore di 145 milioni, come operazione "amichevole". Oltre al legame col premier e a essere coetanei, i due hanno qualcos’altro in comune: negli anni Novanta entrambi hanno guidato delle ex società del gruppo Olivetti. Nel 1994, infatti, Manes, in cordata con altri imprenditori e finanzieri, aveva rilevato dal gruppo di Ivrea la Teknecomp Spa, società che si occupava di componenti elettroniche e che poi negli anni, attraverso diversi passaggi, si trasformerà nella cassaforte Intek.
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Colao, invece, nel 1999, quando la Olivetti cedette il controllo alla tedesca Mannesmann, divenne amministratore delegato di Omnitel. Nel 2000, poi, la società di telefonia mobile passerà sotto le insegne dell'inglese Vodafone, alla cui guida oggi c'è il manager che Renzie avrebbe voluto all’Eni. E adesso le strade di Manes e Colao si sono incrociate anche nella Cobra. Chissà se ci sarà anche una prossima volta.
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