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1. TELECOM, TENSIONE TRA I SOCI SULLA GESTIONE
Marigia Mangano per "Il Sole 24 Ore"
Il tema della gestione di Telecom Italia torna al centro delle valutazioni dei soci. à la Findim di Marco Fossati, socia con il 5% del gruppo tlc, a fare il primo passo formale richiedendo una integrazione dell'ordine del giorno dell'assemblea, in agenda il 17 aprile, con due argomenti chiave: una sorta di «fiducia» alla gestione dell'attuale management e la modifica dello statuto per dare in Cda una rappresentanza proporzionale del l'azionariato al posto della rappresentanza di 4/5 garantita alla maggioranza.
Richieste ieri prontamente respinte al mittente dal presidente Franco Bernabè, in quanto «non rientrano nella competenza deliberativa del l'assemblea ordinaria e straordinaria», si legge nella missiva fatta recapitare alla Findim. Questo non significa, come osserva lo stesso presidente nella missiva, che tali temi non possano essere portati al centro della discussione assembleare del bilancio.
Un'assemblea che, a questo punto si preannuncia particolarmente calda. E che con ogni probabilità avrà strascichi anche nel successivo consiglio di amministrazione di Telecom Italia. Le incertezze sulla gestione del gruppo, intanto, hanno pesato in Borsa: il titolo, dopo essere stato sospeso per eccesso di ribasso, ha chiuso in calo del 2,9% a 54 centesimi, minimi storici.
IL PRESSING DEI FOSSATI
Nel dettaglio i punti di «integrazione» richiesti dalla Findim alla presidenza di Telecom Italia in vista dell'assemblea sono tre. Il primo riguarda il mandato al consiglio di amministrazione per lo sviluppo di attività di sostegno all'azienda e al titolo, tra cui - si legge nella raccomandata - anche attraverso l'inserimento «se il caso lo richiede, di nuove figure manageriali». Inoltre il socio ha proposto di rielaborare gli articoli 9 e 17 dello statuto (quelli che riguardano la composizione del Cda) nonchè l'articolo 22, quello sulla golden share, armonizzandolo alle nuove direttive europee.
«La richiesta di integrazione è la chiara espressione della volontà di Findim di cercare in sede assembleare, senza invasione delle specifiche competenze degli organi e rinunciando a sottoporre in via unilaterale un progetto di modifica statutaria, una comune linea di indirizzo su temi chiave - dichiara in una nota la società che detiene il 4,9% di Telecom -, linea che interpreti l'interesse sociale anche attraverso il contributo di approfondimento del Consiglio e dei soci».
E ancora: «Il presidente esecutivo, senza investire della questione il consiglio, ed avvalendosi di argomenti di carattere formalistico, si sottrae al confronto e priva i soci del loro potere di indirizzo» ha commentato Findim in merito alla risposta di Bernabè.
I MALUMORI DEI SOCI TELCO
A questo punto si tratta di vedere se il malcontento sulla gestione Bernabè espresso dalla finanziaria dei Fossati non sia alla fine condiviso all'interno del board Telecom. Non foss'altro perché già nella riunione del cda che si è tenuta agli inizi di marzo i malumori sono filtrati, con una lettura critica dei risultati ottenuti dall'attuale management. E non è un mistero che gli azionisti italiani di Telco, ovvero Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, siano insoddisfatti dei risultati e della strategia finora attuata dall'operatore tlc.
Questo dopo aver visto in Borsa il titolo Telecom Italia scendere senza freni e i dividendi dimezzarsi con conseguenze importanti sugli equilibri finanziari del veicolo a cui fa capo il 22,4% di Telecom Italia. Per gli azionisti serve un deciso cambio di passo in termini di strategia. Il tema della gestione, dunque, potrebbe tornare sul tavolo del consiglio molto presto con esiti imprevedibili. Non all'assemblea, però. Di certo il confronto tra i soci è aperto, ma per ora la fiducia ai vertici (a tempo) è confermata.
2. TELECOM: PATUANO,DOPO INTESA ESUBERI PIU' SERENI SU RILANCIO
(ANSA) - Nessuno scontro tra azienda e sindacati ma un confronto positivo, sono le premesse che hanno portato velocemente all'accordo sugli esuberi di Telecom. "L'accordo siglato oggi ci consente di proseguire con maggiore serenità il percorso degli investimenti necessari per un'azione di rilancio di Telecom Italia", ha commentato l'ad Marco Patuano.
"L'intesa raggiunta dimostra la nostra disponibilità a un confronto positivo con le Organizzazioni Sindacali, volto a garantire il rispetto e la tutela dei lavoratori, che rappresentano un importante capitale per il Gruppo" commenta Patuano che sottolinea "l'atteggiamento costruttivo e responsabile dei sindacati che hanno contribuito a realizzare un progetto di ampio respiro per aumentare la produttività a tutela del mantenimento dei livelli occupazionali nei prossimi anni".
Telecom ha accolto la richiesta sindacale di non avviare fino al primo aprile 2014 la societarizzazione di queste attività della divisione 'caring services' mentre verranno razionalizzate le sedi con la chiusura di 47 centri con meno di 46 addetti e l'eventuale ricorso al telelavoro. Per il settore 'Directory Assistance' in forte crisi, Telecom si è impegnata "ad evitare soluzioni traumatiche".
3. TELECOM: SNATER-USB, ACCORDO E' CAPORETTO PER LAVORATORI
(ANSA) - "Una vera Caporetto l'accordo sindacale siglato in Telecom sul piano industriale" con il quale "si è concretizzato senza clamore quanto a suo tempo accaduto in Fiat a Pomigliano e Mirafiori, con poche differenze". E' il giudizio di Snater-Usb, che non ha sottoscritto l'intesa siglata ieri tra il gruppo di tlc e tutti i sindacati.
"Per l'ennesima volta pagano i lavoratori e la collettività : 500 lavoratori licenziati con mobilità , 32.000 collocati in contratti di solidarietà , resta lo spettro della societarizzazione per 14.000 lavoratori della divisione commerciale e delle aree staff, prevista la chiusura di decine di sedi, l'introduzione dei demansionamenti con conseguenti riduzioni di stipendio e dei controlli individuali da remoto: si va dalla geolocalizzazione dei mezzi sociali alle webcam sulle postazioni del telelavoro", afferma il sindacato di base in una nota.
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