BITCOIN CRAC - DOPO IL FALLIMENTO DELLA PIATTAFORMA MT.GOX, ABBASSA LE SERRANDE LA BANCA FLEXCOIN, CHE TRATTAVA MONETA VIRTUALE: "SIAMO VITTIME DI UN FURTO"

Carlotta Scozzari per Dagospia

Dopo che a Tokyo ha appena chiuso i battenti la piattaforma Mt. Gox, ora sull'orlo del fallimento, ecco che un altro sito di bitcoin, comunque molto più piccolo, abbassa le serrande. Questa volta è toccato a Flexcoin, che prima di chiudere si definiva una banca dedicata alla moneta virtuale (bitcoin bank).

Flexcoin, nell'annuncio sul sito dove spiega il motivo della sospensione del servizio, sostiene di essere stata vittima di un furto che ha fatto piazza pulita di tutti i bitcoin. "Il 2 marzo del 2014 - dice l'annuncio - Flexcoin è stata attaccata e derubata di tutti i soldi nel portafoglio 'hot'. Il colpevole è scappato rubando 896 bitcoin (...). Siccome Flexcoin non ha le risorse, le attività o qualsiasi altra cosa per compensare questa perdita, abbassiamo immediatamente le serrande".

La banca dei bitcoin aggiunge che "gli utenti che hanno messo il loro denaro nel 'cold storage' (una sorta di 'deposito a freddo', ndr) saranno contattati da Flexcoin e sarà loro domandato di verificare la propria identità. Una volta identificati, i soldi all'interno del cold storage saranno trasferiti (ai proprietari) senza commissioni". Il denaro di questo deposito a freddo è, infatti, detenuto offline e perciò è stato al riparo degli attacchi degli hacker.

Tutti gli altri poveri utenti che non avevano i soldi nel cold storage e che perciò sono rimasti a bocca asciutta, aggiunge Flexcoin, devono andarsi a vedere i "termini del servizio", a cui comunque avevano aderito nel momento in cui avevano firmato il contratto con il sito. In ogni caso, "Flexcoin cercherà di lavorare per fare rispettare la legge e tracciare la fonte dell'hackeraggio. C'è da sperare che il copione non sia lo stesso appena andato in scena con Mt. Gox.

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