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Stefano Caiazzo per ''Milano Finanza''
Il prezzo del bitcoin schizza ancora (più del 30% in meno di 24 ore) e raggiunge un nuovo record superando quota 16.600 dollari per poi scendere verso 15 mila e attestarsi intorno a 15.600 alle 21.30 italiane (come segnala Coindesk.com). I più grandi mercati di bitcoin al mondo per volume di scambi, in realtà, hanno riportato prezzi anche molto distanti tra loro (in alcuni casi le discrepanze sono state maggiori di 2 mila dollari). Sul Gdax exchange, ad esempio, la criptovaluta è stata venduta e comprata a più di 18 mila dollari, mentre in Corea del Sud ha addirittura superato quota 19 mila.
Nel frattempo, comunque, grandi banche d' affari statunitensi hanno avvertito le autorità di controllo che il sistema finanziario non è preparato ad affrontare, nell' immediato, il lancio dei contratti future sulla criptovaluta. La Futures Industry Association, che raggruppa i grandi broker fra cui Goldman Sachs, Jp Morgan Chase e Citigroup, ha espresso nero su bianco i propri dubbi alla Commodity Futures Trading Commission, che la scorsa settimana ha autorizzato le Borse di Chicago, Cme group e Cboe global markets a programmare nei prossimi 10 giorni il lancio dei future sul bitcoin.
Nella lettera alla commissione è stato scritto che ci sarebbe dovuta essere una maggiore discussione sui livelli di margini, i limiti sul trading, gli stress test e il clearing, prima di dare il via libera ai nuovi contratti. Mentre le merchant bank cercano di indurre un passo indietro sui future, NiceHash, il marketplace per la creazione (mining) di critpovalute presente sul cloud, ha detto che gli hacker hanno violato i suoi sistemi e rubato una quantità sconosciuta di bitcoin (60 milioni secondo Coindesk) dal portafoglio virtuale.
In aggiunta, un gioco dalla crescente popolarità chiamato CryptoKitties, che utilizza ethereum (seconda valuta virtuale per capitalizzazione), ha rallentato i tempi degli scambi per le criptovalute e ha così messo in evidenza che troppo poche transazioni di valute digitali, al momento, possono essere processate tramite la tecnologia blockchain rispetto alla domanda esistente.
Perché siano processate, infatti, tali transazioni richiedono il lavoro di persone, chiamate «miners» (minatori) e ciò, chiaramente, rallenta la conclusione dell' operazione.
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