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BUFFETT RICCO, MI CI FICCO – IL RE DEGLI INVESTITORI SI COMPRA BANK OF AMERICA - L'ORACOLO DI OMAHA ESERCITA UN' OPZIONE SULLE AZIONI DELL’ISTITUTO FIRMATA NEGLI ANNI DELLA CRISI E DIVENTA IL PRIMO AZIONISTA- BUFFETT E’ IL SECONDO UOMO PIU’ RICCO AL MONDO, PIGLIA 12 MILIARDI IN UN GIORNO: "IL PROBLEMA DELL’ECONOMIA? SONO LE PERSONE COME ME"

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R.E. per la Verità

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Warrenn Buffett diventerà il principale azionista di Bank of America. Il famoso investitore a capo di Berkshire Hathaway ha esercitato un' opzione siglata nel 2011 con la quale dare il via alla conversione dei warrant in suo possesso per acquistare 700 milioni di azioni ordinarie del colosso bancario.

 

Il prezzo di esercizio dei warrant era fissato a 7,14 dollari, circa un terzo dei 24,32 dollari con cui ieri il titolo ha chiuso a Wall Street. Con l' opzione di conversione dei warrant, che corrispondono a circa il 7% del capitale, la Berkshire diventerà il primo azionista del gigante bancario, ma soprattutto l' oracolo di Omaha, come viene soprannominato per la sua capacità di vincere le scommesse, potrà incassare in un solo colpo 1,7 miliardi di dollari di dividendo e registrare una plusvalenza di addirittura altri 12 miliardi.

 

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A fronte di tale lucidità finanziaria, Buffett non finisce mai di stupire rilasciando interviste in grado sempre di fare discutere.

«Il problema dell' economia? Sono le persone come me», ha detto durante un' intervista alla Pbs Newshour.

 

Buffett, attualmente il secondo uomo più ricco al mondo (stime di Forbes) con un patrimonio personale di oltre 75 miliardi di dollari, ha puntato il dito sul ristretto club dei miliardari di cui lui è membro onorario, un club colpevole di aver messo le mani su gran parte della ricchezza in circolazione.

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«La ricchezza è aumentata a tassi incredibilmente alti per le persone estremamente ricche», spiega Buffett. «Se ritornate indietro al 1982, quando Forbes ha stilato la prima classifica dei 400 uomini più ricchi, i fortunati avevano un patrimonio complessivo di 93 miliardi di dollari, ora ne possiedono 2.400 miliardi di dollari. Il che vuol dire una media di circa 6 miliardi a testa.

 

Stiamo parlando di una ricchezza sproporzionata». E che, come ricorda il finanziere, è stata accumulata in parte grazie al rialzo delle Borse, successivo al crollo del 2009. Tra le ragioni citate dall' amministratore delegato di Berkshire Hathaway, spicca l' automazione e digitalizzazione della forza lavoro. L' evoluzione dell' economia «non porta benefici al dipendente di un' acciaieria in Ohio». Questo rappresenta per Buffett un problema di cui si deve prendere coscienza e che deve essere affrontato. In caso contrario, ci si troverà di fronte «a qualcosa che è positivo per una società ma che danneggia terribilmente molti altri individui».

 

L' ultimo esempio esaustivo arriva sempre dalla Borsa di New York. Il 3 giugno Alibaba valeva 307 miliardi di dollari. Dopo 20 giorni la capitalizzazione è arrivata a toccare 367 miliardi: più della nemica storica cinese Tencent, passata nel frattempo da 330 a 339 miliardi. Più di Exxon mobil, a quota 345 (337); più di Johnson & Johnson, anche se di poco, a quota 363 (350).

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Era decima per capitalizzazione al mondo ed è passata al settimo posto: con una sola impresa non digitale, appunto la Berkshire hathaway di Buffett a quota 418 (410), che la separa dalle top 5 statunitensi: Apple, Google, Microsoft, Amazon e Facebook. A fare mettere il turbo ad Alibaba è stato il fondatore Jack Ma che ha semplicemente annunciato un tasso di crescita dei ricavi, per i prossimi 12 mesi, pari a quasi il 50%: un incremento più da startup che da impresa di grandi dimensioni. Si comprende così come il rischio bolla sia sempre dietro l' angolo. Ma intanto chi guadagna lo fa a nove zeri.

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