LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO-…
Leonardo Martinelli per “la Stampa”
Finirà mai questa telenovela? Sono ormai più di tre anni che Fincantieri, colosso italiano della cantieristica (e numero uno in Europa), deve prendere il controllo degli Chantiers de l' Atlantique (Stx), i cantieri navali di Saint-Nazaire, sulla costa atlantica francese, produttore strategico delle navi da crociera, in particolare quelle maxi. L' intesa per la cessione, raggiunta a Lione nel settembre 2017 da Italia e Francia (Fincantieri è un' azienda pubblica e gli Chantiers pure, per l' 84,3% nelle mani dello Stato francese), doveva essere finalizzata entro il 31 ottobre 2020. Ma non è stato così: una nuova scadenza è stata appena fissata, il 31 dicembre prossimo.
La decisione è stata presa (in sordina, la vicenda comincia a imbarazzare) dallo Stato francese, da Fincantieri e da Naval Group, ancora un' azienda pubblica d' Oltralpe, attiva nella cantieristica militare e che possiede l' 11,7% degli Chantiers. Nel vertice di Lione, più di tre anni fa, era stato deciso anche il varo di una joint-venture nel settore militare tra Naval Group e Fincantieri, che già collaboravano dal lontano 2005 sulle Fremm, le fregate multimissione. Ebbene, Naviris, nata da quell' alleanza, ha visto già la luce lo scorso gennaio, nonostante sembrasse ai più il progetto più ostico. Mentre Giuseppe Bono, ad del gruppo italiano, non ha ancora messo le mani sugli Chantiers.
Perché? Il problema è che ci si è messa di mezzo la Commissione europea. Ha aperto un' inchiesta nell' ottobre 2019 per valutare se il matrimonio non porti a una posizione dominante inaccettabile nel suo settore. L' Esecutivo Ue non ha ancora dato una risposta, rinviando a più riprese il verdetto. E senza di quello l' accordo italo-francese non può essere applicato. Vediamo se a Bruxelles riusciranno a prendere una decisione da qui alla fine dell' anno (sperando poi che non blocchino tutto).
Una cosa, comunque, è certa: non tutti a Parigi vedono di buon occhio lo sbarco di Bono e compagnia a Saint-Nazaire. Pochi giorni fa la commissione Affari economici del Senato francese ha pubblicato un rapporto molto critico sull' operazione. Si chiede una «minoranza di blocco». Ma il fatidico accordo di Lione prevede che Fincantieri acquisti «solo» il 50% dell' azienda mentre un 1% aggiuntivo, necessario per averne il controllo, sarà dato in prestito dallo Stato francese. Che potrà riprenderselo, se gli italiani non rispetteranno gli impegni presi, anche sul mantenimento della manodopera.
Insomma, di fatto una minoranza di blocco da parte dei francesi esiste già. Alla fine certe voci che circolano a Parigi suggeriscono la possibilità che, se non si va avanti, è perché questo matrimonio italo-francese non importa più tanto, né agli uni né agli altri. D' altra parte le prospettive per il comparto delle crociere, un tempo floride, oggi, nell' era della pandemia, lo sono molto meno. Lo stesso settore, però, anche nel passato, si è dimostrato molto resiliente. E gli Chantiers, che hanno ordini per lavorare a pieno ritmo fino al 2026, negli ultimi mesi non hanno ricevuto nessuna disdetta.
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