RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1 - MPS: FONDAZIONE NON È PIÙ PARTE CIVILE IN APPELLO A MILANO
(ANSA) - Fondazione Mps non è più tra le oltre 1.400 parti civili nel processo di secondo grado sulle presunte irregolarità in alcune operazioni di finanza strutturata effettuate da Monte Paschi tra il 2008 e il 2012 per coprire le perdite dovute all'acquisizione di Antonveneta e che ha preso il via oggi nell'aula magna del palazzo di giustizia di Milano a distanza di oltre due anni dalle condanne inflitte dal Tribunale a tutti gli imputati, tra cui gli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni.
il ministro del tesoro daniele franco foto di bacco
Stamani infatti il legale della Fondazione, davanti alla seconda Corte d'Appello presieduta da Angela Scalise, ha formalizzato la revoca definitiva di parte civile, così come Coop Centro Italia.
L'udienza di oggi è stata dedicata all'organizzazione del dibattimento che riprenderà il prossimo 24 gennaio con la discussione sulle questioni preliminari del pg Gemma Gualdi e di una parte dei legali di parte civile.
Dopo di che il processo proseguirà il 31 gennaio e il 3 febbraio. A metà gennaio inoltre verrà depositata la relazione scritta da parte di uno dei giudici del collegio. Tra le pene inflitte, in primo grado ci sono i 7 anni e 6 mesi di carcere all'ex presidente di Mps Mussari, 7 anni e 3 mesi all'ex dg Vigni e 5 anni e 3 mesi e 4 anni e 8 mesi rispettivamente all'ex direttore finanziario Daniele Pirondini e all'ex responsabile area finanza Gian Luca Baldassarri. Inoltre erano state anche disposte confische per un importo complessivo di oltre 150 milioni di euro nei confronti di Deutsche Bank AG, compresa la filiale londinese, e Nomura, imputate in qualità di enti e condannate pure a sanzioni pecuniarie: 3 milioni di euro l'istituto tedesco e 3 milioni e 450 mila quello nipponico.
MPS: IN BORSA PREVALGONO LE PRESE DI BENEFICIO,CEDE IL 2,34%
(ANSA) - Dopo il rally della vigilia prevalgono le prese di beneficio sul Monte dei Paschi di Siena in Borsa dopo che gli acquisti della prima parte di seduta. Il titolo cede il 2,34% a 0,92 euro. Resta l'attenzione sul negoziato tra il Tesoro e la Ue, da cui il Mef vorrebbe uscire con una proroga sufficientemente lunga così da completare il lavoro di pulizia della banca e renderne meno problematica la cessione. Ieri Fitch tra l''altro ha rimosso il rating watch negativo sull'istituto.
3 - MPS, IL PIANO DEL MEF FA VOLARE IL TITOLO LA VENDITA POTREBBE AVVENIRE CON ASTA
Rosario Dimito per “il Messaggero”
Potrebbe essere gennaio di mese di partenza del nuovo piano di ristrutturazione di Mps, con il sigillo della Dg Comp alla proroga di circa 18 mesi per la privatizzazione da realizzare in due tempi. Ieri le rivelazioni del Messaggero hanno fatto volare il titolo senese in borsa, sospeso due volte per eccesso di volatilità (+ 20%), chiudendo a 0,94 euro (+ 16,7%).
Il fatto è che il Tesoro sta concordando con l'Antitrust Ue i nuovi termini dell'accordo di ristrutturazione in scadenza a fine anno, sulla base di due percorsi. Prima la pulizia di bilancio con la cessione delle litigation (valore lordo di 6,2 miliardi) probabilmente a Fintecna; poi degli Npe (sofferenze e incagli) ad Amco (valore lordo di 4 miliardi).
Le due operazioni impegneranno Mps e Mef per quasi tutto il 2022 dovendo adempiere a molte formalità dettate dalla necessità di trasparenza sulle parti correlate. Sia Fintecna che Amco, infatti, sono di proprietà del Tesoro e l'Europa vigilerà affinché i prezzi delle transazioni siano di mercato per evitare il rischio di aiuti di Stato.
Una volta completata la pulizia degli attivi e attuata la nuova cura dimagrante concordata con l'Europa, allo scopo di abbattere i costi e far tornare Siena alla piena redditività, dopo un'adeguata ricapitalizzazione come chiede anche la Bce (circa 2,9 miliardi) Rocca Salimbeni potrebbe diventare appetibile e tornare sul mercato. Tutto ciò potrebbe avvenire nel 2023.
I PALETTI SU COSTI E RISCHI
Se verranno conseguiti i frutti sperati, l'obiettivo di Via XX Settembre, invece di un negoziato bilaterale con un unico potenziale interessato che ha dettato le condizioni (come è accaduto con Unicredit), potrebbe essere quello di indire un'asta in quanto, seppure ridimensionato, Mps tornerà in salute.
E alla gara, diventando più appetibile, potrebbero partecipare Banco Bpm, Bper, Credit Agricole, per citare le banche con potenzialità di crescita. Per arrivare a questo, il Mef dovrà negoziare un percorso dimagrante, partendo dall'ultimo piano con la Ue.
Sul tavolo degli sherpa italiani a Bruxelles ci sono i numeri dell'ultimo piano al 2021: cost/income al 50,6% che Dg Comp vorrebbe ridurre al 45%, costo del rischio di 58 pb da abbassare sotto 50.
Poi c'è il tasto dolente del personale, e qui le discussioni sono aperte perchè ci sono distanze da accorciare, consapevoli che sul piano occupazionale c'è da tempo l'impegno del governo, manifestato più volte durante le trattative con Unicredit e c'è attenzione delle principali organizzazioni sindacali (Fisac, Uilca, First).
daniele franco mario draghi conferenza stampa sulla manovra
Secondo il piano di ristrutturazione in corso, dovrebbero uscire ancora 1.700 unità e Bruxelles vorrebbe almeno altri 5mila tagli utilizzando il Fondo di solidarietà più la chiusura di circa 400 sportelli su 1.500 in maniera che il cost/income possa davvero scendere al 45% e assicurare risultati positivi dal 2024. Ci sono quindi ancora punti da sciogliere ma in Via XX Settembre c'è ottimismo di portare a casa l'obiettivo, confidando sulla credibilità in Europa di Mario Draghi, Daniele Franco e della caratura tecnica di Alessandro Rivera. Rosario Dimito
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