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Paolo Foschi per “il Corriere della Sera - Roma”
Mick Jagger e gli altri componenti dei mitici Rolling Stones avevano scelto mesi fa, per il concerto a Roma, la Royal Suite, da oltre 20.000 euro a notte. Il prezzo per dormire nell’albergo considerato il più elegante della Capitale, che cambia proprietario: la catena Starwood lo ha ceduto per 110 milioni di euro alla Constellation Holding dello sceicco del Qatar, Hamad bin Jassim Al Thani.
Il Grand Hotel di via Vittorio Emanuele Orlando festeggia nel 2014 i 120 anni di storia, fu progettato da Giulio Podesti e aperto da César Ritz, famoso imprenditore svizzero che partendo come cameriere divenne negli anni «il re degli albergatori» ma anche «l’albergatore dei re» perché i monarchi erano spesso ospiti della sua catena extralusso. Secondo quanto narrato a metà fra storia, ricostruzioni giornalistiche e leggende metropolitane, fu il marchese Rudini, nel corso di un ricevimento a Londra nel 1891 quando era presidente del consiglio, a convincere Ritz ad aprire un albergo a Roma.
L’imprenditore accettò e investì nel Grand Hotel diversi milioni di lire, cifra altissima per l’epoca. Per l’inaugurazione il banchetto fu allestito dal famoso chef Auguste Escoffier, che organizzò poi le cucine.
Fino al 2000 si chiamava semplicemente Grand Hotel, poi, dopo una ristrutturazione , ha assunto l’attuale nome. Fin dalle origini l’albergo ha ospitato personaggi illustri, fu negli anni Venti per un periodo residenza di Mussolini, successivamente fu scelto come quartier generale dal maresciallo Badoglio.
Il St Regis Gran Hotel è dotato di 138 camere e 21 elegantissime suite (la «royal» a seconda del servizio di maggiordomi scelto può costare diverse decine di migliaia di euro a notte). Frequentato dai Kennedy ma anche dagli Agnelli, l’albergo è diventato anche uno dei salotti del potere romano: qui si riunisce spesso l’Aspen Institute, organizzano incontri molte associazioni confindustriali e si svolgono kermesse politiche.
L’acquisto da parte dello sceicco del Qatar era stato preceduto nei mesi scorsi da rumors sull’interessamento di un fondo immobiliare americano. La catena Starwood, assistita in questa operazione dallo studio Ganni Origoni Grippo Cappelli & Partners, del resto aveva già manifestato a febbraio scorso l’intenzione di cedere il St Regis «per razionalizzare la rete» e finanziare nuovi investimenti.
mussolini con alle spalle il st regis
fontana delle naiadi con dietro il grand hotel st regis
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