RIUSCIRÀ MATTEO SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE…
Claudio Antonelli per “la Verità”
Il Copasir, comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, si è riunito. A dispetto del generico ordine del giorno, è andato a fondo dei temi bollenti. Si è discusso del golden power e pure della necessità di tutelare le aziende essenziali per il Paese.
Ne sono uscite due posizioni sintetizzate dalle dichiarazioni del vicepresidente e senatore di Fdi, Adolfo Urso. «Creare un Fondo tricolore con la partecipazione di Cassa depositi e prestiti per tutelare le aziende italiane, anche quelle apparentemente non strategiche, dalle scalate ostili da parte di soggetti di altri Paesi. Occorre alzare la linea del Piave ed è un bene che anche il premier Conte si sia detto pronto ad agire con il golden power per gli asset strategici nazionali, ma serve anche altro», spiega il parlamentare di Fratelli d' Italia che aggiunge: «Già dal 5 marzo ho presentato una proposta di legge al Senato per evitare una Caporetto. È necessario allargare il golden power a banche, assicurazioni, aziende di tecnologia ospedaliera e in via eccezionale anche ai soggetti dell' Unione europea per un periodo di 12 mesi.
Altro strumento», ha aggiunto, «è consentire a Cassa depositi e prestiti, fondazioni e casse bancarie di intervenire sul mercato, al di là del golden power, per tutelare le filiere produttive del Paese, la cui vulnerabilità è sotto gli occhi di tutti e che rischiamo di perdere. Si possono comprare le azioni in ribasso delle aziende quotate in Borsa e sostenere anche quelle non quotate che operano nella tecnologia ospedaliera, produttori di mascherine ed altro». In sostanza in ballo non c' è solo l' industria della Difesa, ma anche banche, assicurazioni, strutture ospedaliere e aziende del biomedicale.
La carenza di mascherine e ventilatori la dicono lunga.
Il vicepresidente del Copasir rilancia poi l' allarme sul decreto Cura Italia, per la norma che prevede l' affidamento in deroga di tecnologie per la digitalizzazione della pubblica amministrazione. «Nella relazione dello scorso anno del Comitato avevamo messo in guardia dal pericolo che dati sensibili finissero nelle mani di aziende straniere. Ora bisogna intervenire in Parlamento sul decreto per scongiurare questo rischio che con il Cura Italia sembra rientrare dalla finestra».
Diretto anche il presidente del Copasir. «Un invito al presidente del Consiglio, per legge detentore della responsabilità politica e di indirizzo sui servizi di informazione e sicurezza, ad individuare per essi indicazioni specifiche, anche con formule accessorie operative, adeguate al particolare critico momento, ed ad assumerne in modo costante i flussi informativi utili al formarsi delle opzioni politiche sempre considerandone gli specifici compiti definiti per legge, ovvero attenendosi alle peculiarità distinte e non interpretabili tra agenzie di intelligence e organi di analisi e coordinamento», commenta Raffaele Volpi al termine della seduta.
«C' è stata una riunione del Comitato per esaminare l' emergenza coronavirus. Il Copasir», prosegue il presidente, «nel ribadire il forte ringraziamento alle risorse umane del comparto intelligence, certi delle loro alte professionalità, conferma piena volontà di collaborazione istituzionale in tutte le fasi si riterrà opportuno coinvolgerlo e con tutti gli attori che intenderanno con esso aderire a un confronto leale ed utile in questo difficile momento per l' Italia».
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