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LA CRISI DEI MICROCHIP CI LASCERÀ A PIEDI - LA PRODUZIONE DEL SETTORE AUTOMOTIVE IN ITALIA HA REGISTRATO AD AGOSTO UN CALO DELL'1,8% RISPETTO ALLO STESSO MESE DEL 2020 E DEL 15,9% IN CONFRONTO CON AGOSTO 2019 E IN TUTTO IL MONDO SONO STATE PRODOTTE 7,7 MILIONI DI AUTO IN MENO, CAUSANDO UNA PERDITA DI FATTURATO DI 210 MILIARDI DI DOLLARI – L’ISTAT: SOLO IL 24,3% DEGLI ITALIANO È OTTIMISTA SUL FUTURO IMMEDIATO, MENTRE L’80% TEME UN CALO DEI REDDITI E IL 68,5% DEI RISPARMI…
Luigi Grassia Per “la Stampa”
Il Covid fa meno paura ma le famiglie italiane escono dalla pandemia ancora oppresse da timori. Secondo un sondaggio di Confcommercio/Metrica Ricerche solo il 24,3% è ottimista sul futuro immediato: l'80% teme un calo dei redditi e il 68,5% dei risparmi, il 75,5% prevede consumi stabili. E benché gli imprenditori siano un po' più ottimisti (al 42,7%) anche fra loro predomina l'incertezza.
Dice l'Istat che la produzione industriale in agosto è scesa dello 0,2% rispetto al mese precedente (al netto degli effetti di calendario si è registrata una stasi rispetto ad un anno prima): la buona notizia è che nei primi 8 mesi del 2021 le imprese hanno prodotto il 16,1% in più, ma adesso italiane le aziende lamentano difficoltà a reperire manodopera specializzata e materie prime. C'è poi la crisi dei microchip che investe tutta l'industria ma soprattutto quella dell'auto.
Secondo l'Istat la produzione del settore "automotive" in Italia ha registrato ad agosto un calo dell'1,8% rispetto allo stesso mese del 2020 e del 15,9% in confronto con agosto 2019, mentre nei primi otto mesi del 2021 è aumenta del 43,9% ma ha fatto -8,6% rispetto a gennaio-agosto 2019. La principale difficoltà è la produzione globale insufficiente di chip, mentre aumenta la richiesta di dispositivi elettronici destinati sia al lavoro in smart working sia all'intrattenimento.
I microchip sono i componenti fondamentali per fare funzionare qualsiasi dispositivo elettronico. Nel settore automobilistico servono a realizzare di tutto, inclusi i sistemi di infotainment e le altre recenti tecnologie delle vetture. Tutti i maggiori produttori di auto, fra cui Toyota, Volkswagen, Stellantis, Ford, Renault, Nissan, General Motors, sono stati costretti a rallentare la produzione; secondo la società di analisi AlixPartners, questo comporterà una mancata produzione mondiale di 7,7 milioni di vetture e una perdita di fatturato di 210 miliardi di dollari.
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