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Jacopo Orsini per “il Messaggero”
Il decollo della nuova Alitalia ridimensionata fa scattare la corsa agli slot della vecchia compagnia. In prima fila per accaparrarsi i preziosi diritti di atterraggio e decollo che il vettore tricolore dovrà cedere ci sono soprattutto le low cost. La rinuncia al 15% degli slot posseduti a Milano Linate e del 57% di quelli di Roma Fiumicino è infatti una delle condizioni imposte dalle autorità di Bruxelles, insieme al taglio della flotta e alla rinuncia al programma di fedeltà Millemiglia, per marcare una netta discontinuità con le vecchia gestione e dare il via libera alla nuova compagnia.
MICHAEL O LEARY RYANAIR OLEARY
In campo per rilevare gli slot che Alitalia dovrà mettere sul mercato ci sono le tre principali compagnie low cost Ryanair, Easyjet e Wizz Air. «Nei colloqui che ho avuto a Roma con il governo Draghi mi è stato chiesto se siamo pronti a lavorare con la nuova Alitalia per un accordo di feederaggio e io ho risposto certo.
Quello che chiediamo sono due condizioni: la liberazione degli slot e l'eliminazione o la sospensione dell'addizionale comunale, per garantire che tutto il settore e tutte le compagnie riprendano slancio», ha detto ieri a Roma il boss di Ryanair, Michael O' Leary, senza precisare a quali diritti in particolare è interessata la compagnia irlandese.
«Collaboreremo con Ita, lo abbiamo detto anche al governo Draghi, ma se ci sono aiuti di Stato e la flotta si riduce del 30%, allora un 30% di slot di voli deve essere liberato», ha insistito O' Leary. «Non siamo contrari a priori agli aiuti - ha poi spiegato il manager - e auguriamo alla nuova Alitalia- Ita, tutto il successo che merita. La competizione fa bene all'Italia e c'è spazio sia per loro che per noi: chi ne beneficia sono i clienti».
protesta dei dipendenti alitalia 2
Anche Wizz Air nei giorni scorsi, per bocca dell'amministratore delegato, Joe Váradi, aveva manifestato interesse per gli slot della compagnia italiana. «Ci interessano solo le operazioni di corto e medio raggio, il lungo raggio non fa parte del nostro modello di business e comunque impiegherà molto più tempo per riprendersi», aveva aggiunto il capo della low cost europea con base a Budapest.
IL MODELLO
Fra i vettori interessati agli slot che dovrà cedere Alitalia c'è poi easyJet, la low cost britannica guidata in Italia dal country manager Lorenzo Lagorio. Ma a far gola in questo caso sono solo gli slot dello scalo cittadino milanese di Linate, non quelli romani, dove i diritti di decollo e atterraggio non scarseggiano per le società interessate a crescere.
«Come compagnia incentrata sugli aeroporti principali, Linate rientra nella nostra strategia», fa sapere easyJet. Il gruppo considera la possibilità di rilevare nuovi slot a Linate, dove sarebbe disposto a basare anche alcuni aerei, «una opportunità completamente in linea» con il suo modello di business, basato sui collegamenti punto a punto.
La compagnia inglese, che ha una buona fetta dei suoi clienti nel segmento corporate, ritiene di avere tutte le carte in regola per poter sviluppare al meglio le potenzialità dello scalo milanese, dove si genera molto traffico business.
Acquisire gli slot di Linate consentirebbe poi alla società di completare l'offerta con Malpensa, l'altro aeroporto del capoluogo lombardo, dove ha già una offerta più ampia di voli. Ora resta da vedere quale sarà la procedura scelta per cedere i diritti di atterraggio e decollo. «Ci auguriamo che ci siano un procedimento e criteri trasparenti», è l'appello di easyJet. In Francia, quando Air France ha dovuto cedere una serie di slot all'aeroporto parigino di Orly, fra i paletti stabiliti c'era anche l'obbligo di rispettare le regole del lavoro nazionali e di avere personale e aerei basati nello scalo. «Noi - concludono da easyJet - siamo in Italia e rispettiamo da sempre le regole del lavoro italiano». Jacopo Orsini
AEREO ALITALIAMICHAEL O LEARY RYANAIR OLEARYwizzair 1PROTESTE DEI DIPENDENTI ALITALIA
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