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CHI DI RISIKO FERISCE, DI RISIKO PERISCE – DELFIN, LA HOLDING DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO, “MINACCIA” DI VENDERE LA SUA QUOTA DEL 2,7% DI UNICREDIT, PER SCIOGLIERE OGNI LEGAME DIRETTO CON LA BANCA. È UNA “RITORSIONE” PER LA MOSSA DI ORCEL SU GENERALI (UNICREDIT HA ACQUISTATO IL 4% DEL LEONE), FATTA CIRCOLARE E POI SUBITO "SMENTITA": "ABBIAMO PIENA FIDUCIA IN ORCEL, NON C'È NULLA DI DECISO" – L’AD: “RISPETTO LE LORO DECISIONI, IL MIO LAVORO È FARE IN MODO CHE SIA LA DECISIONE SBAGLIATA” – DELFIN RISCHIA DI PERDERE UN BEL GRUZZOLETTO: NEL 2024 L’UTILE DI UNICREDIT HA BATTUTO LE STIME ARRIVANDO A 9,7 MILIARDI. E DAL 2025 IL DIVIDENDO SARÀ AUMENTATO AL 50% DELL’UTILE
DELFIN, 'FIDUCIA A ORCEL, NULLA DI DECISO SULLA QUOTA'
(ANSA) - Fonti vicine a Delfin esprimono "soddisfazione per i risultati conseguiti da UniCredit" e sottolineano "la piena fiducia nella leadership di Andrea Orcel" Le stesse fonti segnalano che al momento non è stata presa alcuna decisione relativa alla dismissione della quota del 2,7% detenuta in UniCredit.
UNICREDIT BATTE LE STIME, UTILE 2024 A 9,3 MILIARDI
(ANSA) - Unicredit batte le stime e archivia il 2024 con un utile netto contabile che ha raggiunto 9,7 miliardi, in rialzo del 2% anno su anno. L'utile netto escluse le Dta è aumentato a 9,3 miliardi, in rialzo del 8% anno su anno. Entrambi sono stati raggiunti assorbendo 1,3 miliardi di oneri straordinari. Nel quarto trimestre il risultato contabile è di 1,97 miliardi e il netto di 1,6 miliardi (1,44 miliardi il consensus)in calo rispetto a 1,9 miliardi del pari periodo del 2023.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI
ORCEL, USCITA DELFIN? 'MIO LAVORO È DIMOSTRARE CHE È ERRORE'
(ANSA) – "Rispetto le loro decisioni. Il mio lavoro è far in modo che sia la decisione sbagliata se davvero stanno considerando di vendere. Perché finora non l'hanno fatto". Cosi il ceo di Unicredit, Andrea Orcel sulle ipotesi di stampa che Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio che ha il 2,7% della banca, sia intenzionata ad uscire. Si tratta di "un eccellente azionista" di Unicredit "per molto tempo nella buona e nella cattiva sorte", sottolinea Orcel.
UNICREDIT: ORCEL, MAI ESCLUSO RILANCIO OFFERTA SU BANCO BPM
(LaPresse) - "Non ho mai escluso" un rilancio dell'Ops di Unicredit su Banco Bpm. A dirlo è l'ad di Gae Aulenti, Andrea Orcel, in un'intervista alla Cnbc. Affinchè ciò avvenga, ha però puntualizzato Orcel, "ci deve essere un shift significativo, che rispetti le nostre metriche di profittabilità per i nostri azionisti".
"C'è un'offerta sul tavolo, che ha una logica strategica. Siamo stati chiari sin dal primo giorno, abbiamo fatto un'offerta a un prezzo che per noi è un premio del 15% sul prezzo undisturbed. Lo abbiamo fatto perchè l'operazione con Anima non è ancora completata, vedremo se accadrà. Analizzeremo cosa succederà nel primo trimestre, e poi valuteremo se l'offerta è finale oppure no", ha sottolineato inoltre Orcel.
ORCEL, DAL 2025 AUMENTO DEL DIVIDENDO AL 50% DELL'UTILE
(ANSA) - Unicredit intende "aumentare la distribuzione agli azionisti a 9 miliardi per il 2024, previo ottenimento delle relative autorizzazioni. A riprova ulteriore della nostra generosa politica di distribuzione, stiamo aumentando il dividendo al 50% dell'utile netto a partire dal 2025". Lo sottolinea nella nota sui conti, il ceo Andrea Orcel.
UNICREDIT: GIA' RAGGIUNTI TARGET 2025 SU DISIMPEGNO RUSSIA
(Adnkronos) - Sull' 'abbandono' del mercato russo Unicredit ha "praticamente raggiunto gli obiettivi del 2025 con un anno di anticipo, confermando il forte impegno al rispetto" delle sanzioni varate contro Mosca. Lo sottolinea il gruppo bancario in una delle slide della presentazione che accompagnerà la conference call sui risultati 2024.
GLI INTRECCI DELLA FINANZA ITALIANA
Unicredit evidenzia come sia stata condotta anche nel 2024 una "liquidazione accelerata, ordinata e solvibile dell'esposizione" verso la Russia, continuando il ridimensionamento delle attività.
Infatti a fronte di un target per il 2025 di riduzione dei depositi locali sotto quota 2 miliardi di euro, il dato del quarto trimestre 2024 mostra un valore di 0,9 miliardi, con un -89% rispetto agli 8,3 miliardi del primo trimestre 2022 (pre-invasione Ucraina). Stesso andamento sui prestiti, -86% con una riduzione a 1 miliardo di euro, mentre è 'virtualmente nulla' - 300 milioni - l'esposizione cross-border.
ORCEL, 'SU COMMERZBANK SONO OTTIMISTA, VEDREMO IL PIANO'
(ANSA) - Su Commerzbank "sono abbastanza ottimista di essere in grado di convincere tutti, non solo sulle premesse di come siamo arrivati a questo investimento, ma anche che la combinazione tra le due banche crea valore, per la Germania e l'Europa". Così il ceo di Unicredit, Andrea Orcel alla Cnbc.
"Penso che abbiamo realizzato l'investimento su certe premesse, stiamo aspettando che ci siano le elezioni e la formazione di un nuovo governo, per aver l'opportunità di sederci e spiegare" la ratio, aggiunge Orcel . "Sto aspettando che ci sia l'opportunità, ci vorrà tempo", ribadisce il ceo di Unicredit nel sottolineare che "questo ci darà anche l'opportunità di vedere qual è il nuovo piano e di come come sarà eseguito".
LE MOSSE DI DELFIN SU UNICREDIT ORA VALUTA LA VENDITA DEL 2,7%
Estratto dell’articolo di Daniela Polizzi e Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”
[…] Delfin e la banca di piazza Gae Aulenti hanno rapporti stretti e di lunga data. La cassaforte dei Del Vecchio ha il 2,7% di Unicredit. Questo potrebbe anche far pensare a un interesse industriale di Orcel, a fianco di Delfin e Caltagirone nelle Generali, laddove l’offerta di Mps su Mediobanca dovesse andare in porto.
I tasselli da incastrare sono già molti e lo scenario è in grande movimento. Oltre tutto, secondo fonti bancarie, Delfin avrebbe iniziato a esplorare la possibilità di vendere con un accelerated book building, o altre formule, la sua quota in Unicredit e sciogliere così ogni legame diretto con la banca. L’operazione non è ancora stata decisa. Ma, da quanto emerge, tra domani e dopo Delfin farà il punto, come del resto fa periodicamente nell’ambito della valutazione di una rotazione del portafoglio..
[…] In questo momento sarebbe difficile non legare una mossa del genere alla partita su Trieste. Delfin incasserebbe quasi 2 miliardi cedendo il suo 2,7% di Gae Aulenti, sulla base di una capitalizzazione di oltre 73 miliardi. Le scelte di Delfin dipendono però anche dalla considerazione che l’investimento potrebbe dare ancora soddisfazioni. Oggi l’istituto guidato da Orcel presenterà i conti del 2024 che concluderanno il piano triennale Unicredit Unlocked.
[…] L’acquisto da parte di Delfin delle azioni Unicredit risale attorno al 1993, quando era stato privatizzato il Credito Italiano. Soprattutto negli ultimi tre anni, ha portato molte soddisfazioni alla holding. Oggi la cassaforte è al centro di molte partite in un settore in piena effervescenza ed evoluzione: ha anche il 9,8% di Generali, il 9,9% di Mps e il 19,9% di Mediobanca. Ma resta concentrata sull’industria fondata da Leonardo Del Vecchio. Vale a dire EssilorLuxottica che ieri assieme a Hôpital Fondation Adolphe de Rothschild, Inria, InSimo, Institut Mines-Télécom e Institut de la Vision hanno presentato un nuovo progetto di ricerca in ambito med-tech contro la miopia.
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