DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Leonardo Martinelli per la Stampa
In un periodo disgraziato per il gruppo Bolloré (che, comunque, continua a macinare utili e vantare un' invidiabile salute finanziaria), il colosso del magnate Vincent ha annunciato ieri un' alleanza globale con Alibaba, il big cinese dell' e-commerce.
Tanto per far dimenticare i guai giudiziari e altri incidenti di percorso, Bolloré tende la mano al colosso costruito negli ultimi vent' anni da Jack Ma. E si tratta di una partnership a 360 gradi, che spazia dalla logistica (la vera gallina dalle uova d' oro dei francesi) al cloud, l' attività al momento più in auge dei cinesi.
«Siamo impazienti di lavorare con Alibaba e le sue filiali per sviluppare insieme attività nei nostri rispettivi mercati», ha sottolineato Cyrille Bolloré, 34 anni, uno dei figli del miliardario, il più discreto ma forse il più influente, amministratore delegato di Bolloré Transport & Logistics. Alibaba fornirà servizi di cloud, big data e intelligenza artificiale al gruppo Bolloré. Che avrà come referente Alibaba Cloud, filiale che negli ultimi due anni ha raddoppiato il suo fatturato (è ormai nel settore quarta o quinta nel mondo, secondo le classifiche, subito dietro ai soliti Amazon Web Services e Microsoft).
Alibaba Cloud ha già due centri di stoccaggio dei dati in Europa, a Francoforte. E si svilupperà ulteriormente grazie alla multinazionale francese.
La collaborazione riguarderà pure un comparto dove Bolloré è particolarmente forte: gli autobus e le auto elettriche (che in Cina, anche per lo stimolo del governo, si svilupperanno moltissimo nei prossimi anni), oltre al car sharing.
Proprio su quest' ultima attività, il magnate ha appena incassato una sconfitta nella capitale francese, dove gestiva Autolib, servizio effettuato con le sue vetture elettriche.
JACK MA VERSIONE MICHAEL JACKSON
Per coprirne le perdite, Bolloré aveva chiesto 223 milioni al comune di Parigi e quelli limitrofi. Che hanno rifiutato. E così a breve Autolib sarà chiuso, uno schiaffo ulteriore all' immagine del magnate, che da aprile è indagato per corruzione in Africa (dove ha una forte presenza per la logistica), senza contare i problemi in Telecom Italia (lì Vivendi è stata esautorata dalla governance dal fondo Elliott) e il contenzioso giudiziario con i Berlusconi.
JACK MA VERSIONE MICHAEL JACKSON
L' alleanza con Alibaba riguarderà pure le batterie ai polimeri di litio-metallo, prodotte da Bolloré e installate nelle sue auto elettriche. Il gruppo cinese inizierà a utilizzarle nei suoi centri di stoccaggio dei dati, ma potrebbe anche trovare nuovi mercati direttamente in Cina. Infine, Alibaba e Bolloré collaboreranno a livello mondiale nel campo della logistica, che resta il core business del gruppo francese (e che alimenta il suo utile operativo, cresciuto nel 2017 del 79% a quota 1,12 miliardi).
Per il momento i due nuovi partner non prevedono alcuna integrazione di tipo finanziario. D' altra parte Bolloré sta utilizzando molto del suo cash per ricomprare azioni in Vivendi, la company media francese, di cui è già il primo azionista. E questo, secondo le voci che circolano a Parigi, in vista della prossima quotazione in Borsa della casa discografica Universal, che fa parte di Vivendi. Né questi rumors, né la partnership con Alibaba hanno comunque permesso all' azione Bolloré di riprendere quota: ieri ha perso l' 1,15% ed è ormai sotto di quasi il 13% rispetto all' inizio dell' anno.
vincent bollore dal financial times
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