FRANCO ATTIRATORE - SALTA IL CAMBIO CON L’EURO E GLI SVIZZERI VANNO A SPENDERE NEI NEGOZI IN ITALIA E GERMANIA - PIANGONO HOTEL E STAZIONI SCIISTICHE: “NESSUNO PRENOTA PIÙ, TROPPO CARO”

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Franco Zantonelli per “la Repubblica

 

FRANCHI SVIZZERIFRANCHI SVIZZERI

Alla faccia del franco pesante. Dopo l’abbandono, giovedì scorso, del cambio fisso con l’euro, a St Moritz c’è ancora gente, come il 47 enne Leonid, un uomo d’affari russo residente a Londra, che non ha problemi a spendere una fortuna per quattro pizze ai tartufi, al ristorante Mathis, sulle piste di sci di Corviglia. «98 franchi l’una, o se preferisce, al cambio attuale, 100 euro», strizza l’occhio Leonid allo sbalordito cronista, aggiungendo che «sono 10 anni che vengo qui, in vacanza, con mia moglie e i miei due figli, e non ho alcuna intenzione di cambiare».

 

FRANCO SVIZZERO FRANCO SVIZZERO

Ma se a St Moritz, anche dopo la tempesta valutaria della scorsa settimana, non si è interrotto il viavai di jet privati provenienti da ogni parte d’Europa, altrove la decisione del presidente della banca centrale, Thomas Jordan, di lasciar fluttuare liberamente la moneta, ha lasciato segni dolorosi.

 

badrutts palace hotel st moritz in svizzera badrutts palace hotel st moritz in svizzera

«I telefoni hanno smesso improvvisamente di suonare, mentre pure le prenotazioni online si sono interrotte», ha dichiarato, al settimanale Le Matin Dimanche , Jürg Schmid, direttore dell’ente statale Svizzera Turismo. «Da giovedì — aggiunge Schmid — tutti i consumatori europei sanno che noi siamo diventati più cari e, di conseguenza, se la parità tra euro e franco dovesse rimanere, finiremo per soffrire parecchio». Intanto, però, sono i consumatori elvetici a esultare dopo che la quotazione della moneta unica, liberata dal laccio del cambio fisso di un franco e 20, è precipitata verso il basso.

Sankt Moritz jpegSankt Moritz jpeg

 

Sabato, ad esempio, a Basilea, l’azienda tramviaria ha dovuto raddoppiare le corse dei tram verso i centri commerciali della confinante località tedesca di Weil am Rhein, presi d’assalto dai clienti svizzeri il cui potere d’acquisto è, da un giorno all’altro, aumentato di quasi il 20%. Nelle località italiane a ridosso del Canton Ticino, invece, l’afflusso di clienti d’oltre confine è stato, apparentemente, meno massiccio. Anche se a Como, l’altro ieri, un quarto delle auto parcheggiate negli autosili aveva la targa svizzera.

 

lugano lugano

«C’è stato sì un incremento di clienti ticinesi ma non ho visto code fuori dai negozi, in seguito allo tsunami dei cambi», ha relativizzato, alla tv pubblica svizzera, Giansilvio Primavesi, presidente della Confcommercio di Como. «Una domenica come le altre, anche oggi dall’Italia sono arrivati 10 pullmann», ha dichiarato, dal canto suo, Silvio Tarchini, titolare del Foxtown di Mendrisio, un grosso centro commerciale outlet del Canton Ticino, conosciuto in mezza Europa.

Pubblicita anti frontalieri in TicinoPubblicita anti frontalieri in Ticino

 

Altri suoi colleghi, tuttavia, non prendono la mutata situazione valutaria con la stessa filosofia. A Lugano ci sono negozianti che hanno minacciato di pagare i dipendenti frontalieri in euro, anziché in franchi, mentre altri propongono di risparmiare, impiegandoli part time.