FRATELLO GROS, SORELLA BANCA: 5 DONNE IN LIZZA PER LA VICEPRESIDENZA DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO, MA IL FAVORITO (DI FASSINO E SAITTA) RESTA GROS - CGIL: MEGLIO UNA CAMUSSO OGGI O UNA CANTONE DOMANI? MEGLIO UNA CANTONE IERI - DIANA BRACCO ALLA GUIDA DI FIERA MILANO? PERCHÉ NO. TANTO GIÀ GUIDA L’EXPO 2015 E SIEDE NEL BOARD DI SOLE 24 ORE, BOCCONI, SCALA E TECHOSP - DAVIDE ARPE (SATOR) CONTRO GOLIA NAGEL (MEDIOBANCA) - DIETA ANTITRUST PER L’IPOTESI UNIPOL-FONSAI - È POSSIBILE UNA CORRETTA GESTIONE DELLE AZIENDE PUBBLICHE IN BASE AL MERITO? PARLA ABRAVANEL, PRESIDENTE ONORARIO DEL FORUM DELLA MERITOCRAZIA - CARLO PODDA (EX CGIL) TRADISCE LA CAMUSSO CON BRUNETTA…

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Da "Panorama Economy"

1 - COMPAGNIA SAN PAOLO/ CINQUE DONNE PER LA POLTRONA DI ELSA...
Cinque donne in corsa per la successione all'attuale ministro del Lavoro Elsa Fornero alla Compagnia di San Paolo, presieduta da Suor Giuliana Galli (chiamata ormai Sorella banca). In fondo anche questa è una maniera per celebrare la festa dell'8 marzo anche se la designazione definitiva arriverà soltanto fra un mese. In corsa c'è Giuseppina De Santis, direttore del Centro Einaudi del cui direttivo fa parte Mario Deaglio, marito del ministro Fornero: secondo i pronostici, dovrebbe essere la sua la candidatura in pole position, se non altro perché, da quanto risulta, è la nomina più gradita allo stesso ministro.

È vero che Fornero non ha più nessun ruolo all'interno della Compagnia, ma comunque la sua influenza e il suo prestigio sono ancora molto rilevanti. Poi c'è Anna Maria Poggi, docente di diritto pubblico all'università di Torino, vicina al mondo ciellino, che ha già un piede in Compagnia perché presidente della fondazione per la scuola. Circolano altri nomi, seppure con minori possibilità: si tratta di Maria Caramelli, direttore dell'Istituto zooprofilattico di Torino e di Daniela Ruffino, ex sindaco di Giaveno, uno dei Comuni di lotta e di governo in Val di Susa.

Infine, molto più defilata Licia Mattioli, presidente dell'Associazione degli orafi e vicepresidente dell'Unione industriale di Torino con aspirazioni alla presidenza. Se dovesse spuntarla, segnerebbe un altro traguardo per l'universo femminile e sarebbe la prima signora a guidare gli industriali piemontesi.

In ogni caso è difficile che sia una donna a ricoprire, come è stato per la Fornero, l'incarico di vicepresidente della Compagnia: i pronostici, infatti, convergono su Gian Maria Gros Pietro che risulta gradito tanto al sindaco Piero Fassino quanto al presidente della Provincia Antonio Saitta. L'obiettivo dei due politici, infatti, è la creazione una squadra di peso, capace di far valere il ruolo di primo azionista di Intesa Sanpaolo. Soprattutto adesso che la banca si prepara al rinnovo dei consigli d'amministrazione.(n.sun.)

2 - LA GELOSIA FRA CAMUSSO E CANTONE...
Quando l'ex leader della Cgil, Guglielmo Epifani, non sapeva che pesci prendere, con i «duri e puri» della Fiom, mandava lei, Carla Cantone, a sbrogliare la matassa. Epifani la volle in segreteria confederale e a capo dell'organizzazione, che guidò con pugno di ferro, ma per la successione le preferì la Camusso.

Segretaria dello Spi-Cgil dal 2008, con la Cantone le «pantere grigie» sono tornate potenti, rispettate e al centro della scena. Ospite di salotti e talk-show televisivi come Ballarò, pur suscitando diverse gelosie, ai piani alti di corso d'Italia, la Cantone mostra, della Cgil, il volto buono e fermo insieme. Rassicurante e sicura di sé, dialogante ma ferma, c'è già chi in Cgil sospira: «Avessimo scelto lei, come segretario generale, Fornero e Landini erano già in riga...». (e.c.)

3 - FIERA MILANO, L'IPOTESI BRACCO...
Diana Bracco ala guida di Fiera Milano? In tema di potere rosa, è uno dei gossip che sta appassionando di più. Sarà vero o no che il presidente di Assolombarda, Alberto Meomartini, avrebbe detto «per la Fiera ci vuole una donna?»

Più di un'autorevole fonte è pronta a testimoniare di avergli sentito dire proprio queste parole: in aprile, infatti, il consiglio d'amministrazione va rinnovato e l'attuale presidente Michele Perini è in scadenza del suo terzo (e ultimo) mandato. Gli scettici sulla soluzione Bracco mettono in evidenza che, essendo la signora già presidente di Expo 2015, ci sarebbe un palese conflitto di interessi. Ma per una superexecutive come lei (che siede anche nel board di Sole 24 Ore, Bocconi, Scala, Techosp, oltre che delle aziende di famiglia) saper armonizzare è un gioco da ragazzi. Anzi, da ragazze.(g.p.)

4 - FONSAI/1 ARPE, IL PERDENTE DI SUCCESSO...
La partita per il controllo di Fonsai sembra volgere a favore di Carlo Cimbri, a.d. di Unipol e Alberto Nagel, capo di Mediobanca. Per Matteo Arpe, animatore insieme a Roberto Meneguzzo della cordata alternativa, si annuncia una nuova sconfitta. La seconda in pochi mesi dopo quella contro Andrea Bonomi per la presidenza di Bpm. La quarta in 12 anni: nel 2000 contro Vincenzo Maranghi, che lo costrinse a uscire da Mediobanca. Nel 2007 contro Cesare Geronzi con le dimissioni da Capitalia indorate da una liquidazione di 50 milioni.

Non c'è proprio che dire. Arpe è un perdente di successo. Tutti gli scontri di potere lo hanno visto soccombere. Per gli avversari il prezzo che paga la sua arroganza. Per gli amici un cavaliere in lotta contro la casta finanziaria. Sicuramente un carattere difficile come confermano quattro degli otto soci fondatori di Sator, la sua nuova creatura, che hanno lasciato senza una spiegazione ufficiale. (n.sun.)

5 - FONSAI/2 LA CATTOLICA SARA' PIU' PREVIDENTE...
Si sa che Unifonsai - per indicare con quest'inesistente neologismo l'aggregazione assicurativa che nascerà se andrà in porto il salvataggio dell'ex gruppo assicurativo Fonsai di Salvatore Ligresti da parte della compagnia bolognese Unipol - dovrà molto dimagrire. L'Antitrust, infatti, non potrà permettere una simile concentrazione di attività nelle mani di un unico soggetto, che diventerebbe, sia pur di poco, più grande delle Generali sul mercato domestico.

Ebbene: con buona pace del capo supremo del colosso francese Axa Henri de Castries, che s'è andato a raccomandare l'anima in Mediobanca, il candidato naturale (e garantito da energiche strette di mano) a rilevare qualche pezzo pregiato del gruppone nascente, primo fra tutti la ex Previdente assicurazioni, non si trova a Parigi ma a Verona: perché sarà proprio la veronese Società Cattolica di assicurazioni, una cooperativa bianca presieduta da Paolo Bedoni, bianca come rossa è invece l'Unipol, a rilevare la parte «eccedente» del gruppo post-aggregazione. Tra cooperatori, si sa, ormai c'è una santa alleanza. Che produrrà effetti miracolosi: almeno, lo sperano molto a Verona.(j.l.)

6 - MERITO, ARTOM ARRUOLA ABRAVANEL...
Dopo Ignazio Visco, Alberto Quadrio Curzio, Umberto Veronesi, Luca di Montezemolo, Luisa Todini, Arturo Artom arruola Roger Abravanel quale presidente onorario del Forum della meritocrazia. Il superconsulente, autore dei saggi Merito e Regole, è di fatto papà di questi temi in Italia.

Il network, nato un anno fa dal giovane cacciatore di teste Nicolò Boggian e lanciato a novembre, lunedì 12 a Milano porrà una domanda: è possibile una corretta gestione delle aziende pubbliche in base al merito? La parola a Enrico Marchi (Save), Enrico Pazzali (Fiera Milano) e Giorgio Santini (Cisl).CisloniaCantoni (Presidente Amsa).

7 - IL FANNULLONE DA' FASTIDIO A CGIL...
Il libro che prima ancora di uscire già sta dando fastidio, dentro la Cgil di Susanna Camusso, si chiama Il fannullone. Una ricetta per il Pubblico Impiego. Lo ha scritto, per i tipi della Elimond, Carlo Podda, a lungo segretario generale della Funzione Pubblica Cgil, poi giubilato proprio da Camusso. A dare fastidio è soprattutto la prefazione a firma dell'ex ministro Renato Brunetta, bestia nera della Cgil.(e.c.)

 

Elsa ForneroMARIO DEAGLIO PIERO FASSINO GIAN MARIA GROSS PIETRO - copyright pizziSUSANNA CAMUSSO DIANA BRACCO CARLO CIMBRI PALLADIO MARCO DRAGO ROBERTO MENEGUZZOCESARE GERONZI E MATTEO ARPE