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Da "Ansa.it"
Il finanziere Alessandro Proto, candidato alle primarie del Pdl, è indagato per truffa e aggiotaggio dalla procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta del pm Isidoro Palma che sta indagando sulle comunicazioni al mercato della Proto Consulting e su alcuni operazioni immobiliari e su un fondo riferibile allo stesso Proto.
Il finanziere è accusato di aggiotaggio per una serie di comunicazioni al mercato che, secondo gli inquirenti, non sarebbero state trasparenti. L'accusa di truffa, invece, da quanto si è saputo, riguarda alcune operazioni immobiliari portate avanti dal finanziere e l'attività del fondo 'salva-imprese' Caronte, da lui lanciato nel 2010. Secondo quanto si è appreso, inoltre, gli inquirenti starebbero valutando anche ipotesi di bancarotta all'interno della stessa inchiesta sulla 'galassia' societaria di Proto.
Nell'ambito dell'indagine, coordinata dal pm milanese Palma, gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza sulle attività del finanziere e soprattutto su alcune comunicazioni al mercato in relazione a società quotate. In alcuni comunicati, secondo gli investigatori, Proto avrebbe riportato solo "mezze verità " o comunque informazioni non precise e fuorvianti.
Al vaglio ci sarebbero anche comunicati in cui si faceva riferimento ad offerte fatte per l'acquisto di quote di Mps. Da quanto si è saputo, nelle scorse settimane, Proto è anche stato sentito a verbale dagli inquirenti (al momento era ancora persona informata sui fatti) e in quell'occasione avrebbe spiegato che non è lui direttamente ad acquisire quote delle società , oggetto delle comunicazioni, ma lo fa per conto degli investitori. Proto era balzato alle cronache finanziarie per alcune comunicazioni sul possesso di quote o l'interesse ad acquisire quote in primarie società quotate, come Mps, Unicredit, Fondiaria Sai.
Le dichiarazioni che hanno fatto più clamore sono state però quelle sul possesso di una partecipazione di Rcs MediaGroup, l'editore del Corriere della Sera: in una comunicazione alla Consob effettuata agli inizi di ottobre Proto risulta il presidente di un patto di sindacato con il 2,77% del capitale Rcs, partecipato da quattro misteriosi investitori esteri. La Commissione di Borsa, dopo essersi rivolta invano all'immobiliarista, ha chiarito poche settimane dopo che non sono stati reperiti elementi in grado di attestare la veridicità di quanto comunicato.
Da tempo ormai anche la Consob sta facendo accertamenti sui comunicati delle società di Proto. Secondo i pm, in particolare, le proposte di acquisto di quote e di partecipazioni sono state effettivamente avanzate, ma poi non è stato comunicato al mercato che le stesse offerte non erano andate a buon fine. A fine ottobre, tra l'altro, la Consob aveva, in sostanza, ritenuto non credibile anche l'esistenza di un patto di sindacato in Rcs, che invece Proto aveva comunicato. "Non sono stati forniti - ha scritto la Consob - né sono stati altrimenti reperiti elementi in grado di attestare la veridicità di quanto comunicato alla medesima e al mercato dal sig. Proto con riferimento al patto di sindacato su Rcs".
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