DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE

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Il probabile anticipo dell’assemblea per il nuovo cda di Generali (si deciderà il 12 marzo) non avrà fatto piacere al duplex Milleri-Caltagirone che voleva ulteriore tempo, magari per aumentare il volume dei titoli del Leone di Trieste che hanno già in tasca.

All’anticipo occorre aggiungere l’ulteriore rinvio da parte della Consob, guidata da Paola Savona, del quadro regolatorio del famigerato Dl Capitali, caro a Caltagirone, per la formazione del board.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI

Comunque, l’ago della contesa potrebbe essere Andrea Orcel. L’Ad di Unicredit, che ha in tasca il 5,2% del Leone di Trieste (un altro 5 sarebbe nel cassetto), è un banchiere irraggiungibile nel campo delle acquisizioni e fusioni.

Per ora, Orcel se ne fotte degli amici degli inquilini di  Palazzo Chigi, rifiuta gli incontri e, per trattare il suo pacchetto di Generali, aspetterà l’ultimo minuto buono per decidere con chi stare, in base a quali vantaggi otterrebbe Unicredit (BPM, Banca Generali? Mediobanca?).

ALESSANDRO BENETTON 33

‘’Un altro nodo è la posizione di Edizione Benetton, la holding della famiglia di Ponzano Veneto, che detiene il 4,82% del Leone, scrive il quotidiano Nordest.it. ‘’Resta da capire se (Alessandro Benetton) si schiererà con la lista di Mediobanca (di cui è socia con circa il 2%) o con Delfin e Caltagirone. Nella scorsa tornata elettorale, Edizione si schierò con la lista del costruttore romano, salvo poi votare a favore nella successiva assemblea di Mediobanca’’.

‘’Fonti vicine affermano che la partecipazione in Generali ha per Edizione una valenza prettamente finanziaria, e quindi le scelte verranno prese in assemblea sulla base di una visione a lungo termine, coerente con la filosofia della società’’.

Fabio Corsico Franco Caltagirone matteo Piantedosi

Continua Il Nordest.it: “Tutta da giocare è poi la partita di Assogestioni. La lista dei fondi rappresenta una terza incognita e, se è vero che alla presidenza dell’associazione c’è Carlo Trabattoni (Generali Real Estate Sgr), è altrettanto vero che in Assogestioni è presente anche Anima, il cui vicepresidente è Fabio Corsico, braccio destro di Caltagirone’’.

Dall’esito della battaglia di Generali, dipenderà poi il futuro di Mediobanca, sotto Opa di Mps. In caso di sconfitta del duo filogovernativo Calta-Milleri su Generali, potrebbe succedere di tutto. Anche l’arrivo di un Cavaliere Bianco (Banca Intesa Sanpaolo? Unicredit?) con una contro Opa ben più doviziosa di quella di Siena. Comunque, a Piazza Affari si aspetta metà aprile quando Carlo Messina verrà riconfermato a capo della governance di Intesa.

CARLO MESSINAI SOCI DI MEDIOBANCA A SETTEMBRE 2023